PALERMO – In coda al dibattito d’aula sul piano di riequilibrio del bilancio al Comune di Palermo (l’ente è in fase di pre-dissesto) ieri sera è venuto fuori che 86 milioni di euro ricevuti dall’amministrazione e destinati al ristoro delle imprese per contenere i danni causati dall’epidemia di Covid, tra il 2020 e il 2021 “sono stati invece utilizzati per coprire disequilibri di bilancio, derivanti dalle fallimentari scelte gestionali di questi ultimi 10 anni da parte della giunta guidata da Leoluca Orlando”, dice Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale e presidente dell’assemblea nazionale di +Europa.
“E’ una vicenda che grida allo scandalo”, aggiunge l’esponente dell’opposizione, che annuncia di aver avviato un’azione ispettiva sulla vicenda. I soldi, che fanno parte del cosiddetto “fondone” sono 31 milioni risalenti al 2020 e 55 dell’anno successivo. Il capogruppo di Italia Viva, Dario Chinnici, aggiunge che “il sindaco Orlando, senza che nessuno lo sapesse, ha usato 86 milioni che avrebbero dovuto ridare ossigeno a un’economia cittadina in crisi e invece sono finiti nella voragine dei conti comunali che comunque sono andati in rosso, nonostante altri 69 milioni previsti dal decreto fiscale nazionale. Una sola parola: vergogna”.
L’aula si era riunita, alla presenza del sindaco, per esaminare il piano ventennale di riequilibrio, basato sull’aumento delle tasse, sul finanziamento di 450 milioni (distribuiti negli anni) da parte dello Stato e su un’ulteriore quota prevista nella legge di bilancio nazionale.
In merito alle accuse l’assessore al Bilancio del Comune di Palermo Sergio Marino rivendica “la piena regolarità delle azioni intraprese dall’amministrazione comunale che ha operato nella rigorosa applicazione della legge in tutte le sue articolazioni e quindi assessore del tempo, giunta, sindaco e consiglio comunale che hanno deliberato per le rispettive competenze”. L’assessore Marino allega alla nota anche la relazione tecnica del ragioniere generale che ricostruisce la vicenda. Riferendosi ai ristori per l’emergenza Covid, il ragioniere generale osserva che la misura in questione “nasce con l’intento di evitare che le perdite di gettito subite dagli enti locali a causa dell’emergenza sanitaria in corso possano compromettere la loro capacità di garantire la continuità di funzionamento delle ‘funzioni fondamentali’. In relazione a quanto sopra, il cosiddetto ‘fondone’ 2020 è stato interamente utilizzato per fronteggiare le perdite di gettito subite dal Comune e per assicurare al Comune ‘le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni fondamentali'”. Nella nota tecnica si ricorda inoltre che queste risorse “possono essere utilizzate dagli enti tanto per compensare le minori entrate 2020-2021 derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 quanto a copertura delle maggiori spese 2020-2021 derivanti dalla medesima emergenza”.
Richiesta di chiarimenti arriva anche da Francesca Costa di Confesercenti: “Omicron con la nuova ondata di contagi, l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, i consumi che stentano a riprendere sono tutte mazzate per le imprese chiamate a rientrare su misure come il Decreto liquidità del governo nazionale per cui a breve scatteranno le rate di restituzione. Siamo stanchi e in sofferenza e il dubbio che risorse così ingenti possano essere state immobilizzate senza produrre benefici per nessuno, ci amareggia profondamente”.