Il governo regionale rinvierà la riapertura delle scuole di tre giorni in Sicilia per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi a causa dell’aumento dei contagi da Covid. E’ quanto emerso dalla task force regionale riunitasi alla presenza degli assessori regionali alla salute Ruggero Razza e all’istruzione Roberto Lagalla. Mercoledì prossimo è prevista un’altra riunione della task force.
“Registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci -, che ci chiedono di farci interpreti presso il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza. Ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino a un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale”.
Il governo regionale, ha confermato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ha accolto le richieste dell’Anci Sicilia, condividendo la preoccupazione degli oltre 200 sindaci siciliani che proprio ieri si sono riuniti per affrontare il tema del rientro a scuola. I sindaci erano già pronti a intervenire avvalendosi dell’art. 50 del Tuel.
Parlando della decisione della Sicilia di fare slittare l’inizio delle lezioni, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha affermato che rispetto alla Campania la situazione è “diversa”. “Il calendario scolastico dipende dalle regioni. Si deve andare a scuola 205 giorni all’anno. In Sicilia era stato programmato tenendo fuori 4 giorni da poter spendere quando si riteneva e questo ha fatto”, ha detto nel corso di una intervista a Sky Tg 24.
La Regione Sicilia ha precisato che il provvedimento di proroga delle vacanze natalizie per tre giorni nelle scuole siciliane si estende anche ai servizi educativi per l’infanzia (0-3 anni). Alcune istituzioni private hanno comunque fatto conoscere il loro intendimento di tenere aperti i nidi e i servizi educativi della prima infanzia sotto la propria responsabilità e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid vigenti, incluso il decreto legge 1/2022.
Situazione a parte a Messina, dove il sindaco Cateno De Luca ha firmato ieri un’ordinanza con cui dispone la chiusura di tutte le scuole pubbliche e private dal 10 gennaio – giorno previsto per il rientro – al 23 a causa del Covid. Il sindaco scrive che gli istituti devono garantire lo svolgimento delle attività scolastiche mediante did o dad.