“Negli ultimi mesi e ancora di più nelle scorse settimane, con tutti i timori legati alla diffusione della variante omicron, il business dei tamponi anti Covid si è moltiplicato con un giro d’affari che in Italia muove decine di milioni di euro al giorno. Le prenotazioni on line sono esplose, e ormai è uno spettacolo abituale assistere a lunghe code di utenti che attendono davanti alle farmacie il proprio turno per effettuare il tampone, subendo enormi disagi”. E’ il Codacons a denunciare quello che “ormai è sotto gli occhi di tutti: fino a un milione e 200 mila tamponi al giorno”.
Una situazione “di grande disagio per i cittadini che rappresenta anche un costo immenso per la collettività: per eseguire il tampone, infatti, la spesa per ogni test rapido è di 15 euro. Averne necessità in tempi brevi significa condannarsi a una spesa progressivamente maggiore, tanto più alta quanto più ristretto è il margine della domanda. Il rincaro sui consumatori è in ogni caso altissimo: un tampone ha un ‘costo vivo’ tra i 3 e i 4 euro, ma in farmacia viene venduto al pubblico a un prezzo fisso di 15 euro. Un ricarico che incrementa i guadagni di distributori, intermediari, grossisti e farmacie, e che rappresenta un business eticamente inaccettabile in un momento di sacrifici collettivi”, dice l’associazione di consumatori.
Per tale motivo il presidente Francesco Tanasi ha deciso di lanciare una petizione “per chiedere al governo di intervenire sui costi dei tamponi, rendendoli gratuiti per i cittadini o almeno abbassando il prezzo rapportandolo al costo vivo del prodotto.