Nulla di fatto. Il ramo d’azienda calcistico del Calcio Catania messo all’asta nell’ambito della procedura fallimentare non è stato aggiudicato. Scaduto a mezzogiorno il termine per la presentazione delle offerte, l’udienza per l’eventuale apertura delle buste si è chiusa senza esito cinque minuti più tardi.
Sulla vicenda il tribunale ha diffuso un comunicato stampa: “Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale, si comunica che in data odierna l’udienza di vendita in forma telematica del ramo caratteristico calcistico della società fallita Calcio Catania Spa è andata deserta per mancanza di domande di partecipazione”.
La vendita telematica fissata dai tre curatori (Daniela D’Arrigo, Enrico Maria Giucastro e Giuseppe Basile) comprendeva “diritti pluriennali alla prestazioni dei calciatori; struttura e organizzazione del settore giovanile; immobilizzazioni materiali; indumenti, merce store, targhe, coppe e trofei; n. 2 marchi registrati”. Non faceva parte della procedura competitiva il titolo sportivo, che non può essere oggetto di cessione a terzi ma può solo essere attribuito dalla Figc a una diversa società in presenza dei requisiti richiesti dalla normativa federale. Al momento, dunque, rimane in vigore sino al 28 febbraio l’esercizio provvisorio.