CATANIA – Per la sua prima uscita ufficiale il nuovo arcivescovo di Catania Luigi Renna ha scelto un incontro con la giunta comunale e una visita al Palazzo degli elefanti. Ad accoglierlo il vicesindaco facente funzioni di sindaco Roberto Bonaccorsi, con tutti gli assessori del governo cittadino, il capo di gabinetto e i vigili urbani in alta uniforme (FOTO). Monsignor Renna, accompagnato dal parroco della cattedrale Barbaro Scionti ha visitato le sale del municipio.
[fvplayer src=”https://vimeo.com/680479285″ splash=”https://i.vimeocdn.com/video/1379326914-4078808b1e89ee0b492f9c970703545f3aceacfba333bbff11817b7811760382-d_1920x1080?r=pad”]
Dopo un breve colloquio riservato con Bonaccorsi, Renna ha incontrato tutta la giunta comunale: ”Rivolgo tramite voi – ha detto l’arcivescovo – un’esortazione a tutta la città a impegnarsi per il bene comune, non soltanto nei giorni di festa, ma nella vita quotidiana per migliorare la vita delle nostra comunità. La politica e l’amministrazione della cosa pubblica hanno un ruolo di straordinaria importanza per la vita civile. E’ un momento particolarmente delicato che vi chiama a una grande responsabilità”.
Tra gli argomenti toccati quello della lotta alla dispersione scolastica: ”L’educazione e la formazione – ha aggiunto Renna – sono valori fondamentali per la crescita civile e sociale di un’area urbana importante come Catania. Credo che ogni parrocchia debba avere un oratorio e farò in modo che questo accada, perché i nostri ragazzi devono avere luoghi dove poter crescere con valori sani”.
”Catania la saluta con rinnovata speranza – ha detto Bonaccorsi -. La ringraziamo per il suo incoraggiamento che arriva in un momento delicato per la nostra città”. A conclusione della visita il vice sindaco ha donato all’Arcivescovo un elefantino d’argento, simbolo di Catania, mentre Renna ha lasciato una lunga dedica con la firma sul libro d’onore del Comune, con questo testo: “Salendo per lo splendido scalone del Palazzo di Città, soffermatevi davanti alle tele del Buon Samaritano: sono il vostro programma di vita! La tela che raffigura l’uomo malmenato e poi abbandonato: è la raffigurazione di quanto può accadere ai più poveri. E poi quella del Samaritano che offre persino le sue risorse, oltre che il suo tempo, per quell’uomo abbandonato: è il compito di chi si prende cura del prossimo, non in un atto di carità particolare, ma nell’organizzare il suo futuro!”.