di Alberto Cigalini.
Stanchi? Forse gli altri. In pieno tour de force, il Catania accelera. E ruggisce. Una prestazione maiuscola sul campo di una delle formazioni più quotate del campionato che è anche un simbolico segnale spedito da questi ragazzi a chi potrebbe garantire un futuro ai colori rossazzurri. Nella settimana in cui scadono i termini del bando per l’acquisto del ramo d’azienda calcistico, gli uomini di Baldini vanno a prendersi di forza e con pieno merito la prima vittoria del 2022, quella vittoria che mancava da cinque giornate e da quasi due mesi.
Il 3-1 contro la Turris nasce grazie a una prestazione di grande energia, una riposta a chi aveva avanzato dubbi sulla tenuta del gruppo in una fase delicata – l’ennesima, peraltro – della stagione. Lo splendido gol del solito Luca Moro (a proposito: qualcuno diceva fosse distratto dopo la firma col Sassuolo…) è la copertina di 97 minuti durante i quali il Catania esibisce personalità, coraggio e voglia. Il sigillo numero 21 del capocannoniere s’incastona in una partita che produce tre legni, una lunga serie di occasioni da rete e offre tanti segnali positivi. Si veda la tenuta della difesa, che concede il minimo indispensabile al secondo attacco del torneo evidenziando la crescita dell’intero quartetto arretrato, da Pinto ai centrali (Monteagudo in particolare) sino ad Albertini, fattosi perdonare l’erroraccio contro il Catanzaro con una gara da protagonista coronata da una traversa e un gol. Aggiungete i passi avanti nel processo d’inserimento di Simonetti in mediana, il moto perpetuo degli ispirati Greco e Biondi o l’ingresso con sigillo finale dell’ex partente Zanchi e avrete il quadro completo di una domenica da big.
Non che fosse semplice, tra l’altro. Al Liguori va in scena un incontro piacevole e intenso tra due formazioni che cercano di sviluppare un’idea di calcio abbastanza simile: ritmi elevati, in questo caso favoriti dal terreno in erba sintetica, aggressione nella metà campo avversaria, mentalità offensiva. Baldini declina i suoi principi di gioco in un 4-3-3 da corsa con Simonetti al debutto dal 1′ in mediana accanto e Cataldi e Rosaia e con Greco e Biondi esterni alti, pronti a rinculare per delineare un compatto 4-5-1 in fase di non possesso. Sistema di gioco tutt’altro che speculativo, nel quale i rossazzurri mantengono il baricentro alto ed escono a turno a portare la pressione per intercettare la costruzione dal basso dei padroni di casa.
E’ il Catania a interpretare decisamente meglio il match muovendosi con i tempi giusti e mettendo a lungo in apprensione la difesa corallina. Già nel primo tempo, concluso a reti inviolate, i rossazzurri creano almeno tre clamorose opportunità, due delle quali spentesi sui legni della porta biancorossa: il miracolo di Perina su inzuccata di Moro da corner di Biondi con palla adagiatasi sulla traversa dopo il tentativo di correzione sotto misura di Simonetti viene seguito dal ciclonico destro di Albertini che si stampa sul montante e da un affondo di Greco chiuso dallo stesso Perina in uscita bassa.
La squadra di Baldini è brava a mantenere la lucidità in una sfida nervosa e piena di falli, gestita a fatica sul piano disciplinare dall’arbitro Bitonti (un rosso e otto gialli), e a prendersi quanto le spetta nella ripresa. Da applausi il vantaggio siglato da Albertini che recupera palla, scambia con Moro ricevendo un assist al bacio dopo il movimento dell’attaccante a richiamare la difesa su di sé e batte Perina con uno scavetto da trequartista. Da bomber di razza il raddoppio di Moro, perentorio nel girare in porta di testa una punizione dalla trequarti di Pinto.
In mezzo ai due sigilli il rosso a Tascone, che già ammonito si fa anticipare da Biondi fermandolo poi con un’entrata con piede a martello. Mazzata che tramortisce la Turris e lascia il Catania in controllo. I rossazzurri hanno l’unico torto di non piazzare il tris pur costruendo numerose occasioni con Moro, Greco, Biondi (bel tiro parato da Perina) e il nuovo entrato Provenzano (sinistro sul palo con deviazione di Sbraga).
L’unica leggerezza dell’incontro, un appoggio corto di Russotto, rianima in pieno recupero la Turris, a segno con Ghislandi, lesto a riprendere la respinta di Sala su tiro di Nunziante. Dopo qualche minuto di corrida con lite tra le panchine ed espulsione dei due allenatori scaturita da un secondo pallone lanciato in campo, è Zanchi a chiudere i conti approfittando di un regalo di Manzi, che sbaglia il retropassaggio consentendo al laterale sinistro di superare Perina sul primo palo. E per questa volta può bastare così.
TURRIS-CATANIA 1-3
Turris (3-4-3): Perina 6.5; Manzi 4.5, Sbraga 5.5 (47′ st Nocerino sv), Esempio 5; Ghislandi 6, Zampa 5.5, Franco 5 (30′ st Bordo sv), Loreto 5.5 (30′ st Nunziante 6); Giannone 5.5 (30′ st Pavone sv), Leonetti 5 (30′ st Longo sv), Tascone 4.5 In panchina: Abagnale, Colantuono, Di Nunzio, Iglio, Zanoni, Santaniello. Allenatore: Caneo 5
Catania (4-3-3): Sala 6; Albertini 7.5, Monteagudo 6.5, Lorenzini 6, Pinto 6.5; Rosaia 6.5, Cataldi 6 (42′ st Izco sv), Simonetti 6 (15′ st Provenzano 6.5); Biondi 7 (42′ st Russotto sv), Moro 7.5 (36′ st Sipos sv), Greco 7 (36′ st Zanchi 7). In panchina: Stancampiano, Ercolani, Claiton, Ropolo, Bianco, Russini, Piccolo. Allenatore: Baldini 7.5
Arbitro: Bitonti di Bologna 5
Reti: 9′ st Albertini, 19′ st Moro, 46′ st Ghislandi, 51′ st Zanchi.
Note: spettatori 985. Espulsi: al 18′ st Tascone per doppia ammonizione e al 49′ st il tecnico della Turris Caneo e l’allenatore del Catania Baldini per comportamento non regolamentare. Ammoniti: Tascone, Simonetti, Pinto, Baldini, Sbraga, Cataldi, Loreto, Manzi, Zampa. Angoli: 4-7. Recupero: 0′; 7′.