di Alberto Cigalini.
Il concetto di fortezza non è esattamente il migliore per descrivere lo Stadio degli Ulivi di Andria. La Fidelis aveva perso le ultime cinque partite disputate in casa, sei inclusa la Coppa Italia, ed è la peggiore squadra del campionato per rendimento interno. L’esonero del tecnico Ginestra appena maturato e la serie negativa fatta di appena una vittoria nelle ultime otto giornate rendevano il recupero infrasettimanale una possibile occasione di ripartenza per il Catania. Colta parzialmente.
Senza l’intensità e la freschezza dei giorni migliori, i rossazzurri si accontentano di un pareggio esterno che muove la graduatoria. La prestazione opaca di Moro, poco servito, è un po’ l’emblema di 90 minuti nei quali Rosaia, capitano di giornata, e soci non trovano il cambio di ritmo e la consueta pericolosità evitando comunque un passo falso che avrebbe pesato non poco su morale e classifica.
La partita si mette subito in salita per due ragioni. La prima è legata alla solita dormita difensiva che costa il vantaggio immediato dei padroni di casa: Pinto, Albertini e Lorenzini sono in ritardo sul traversone di Risolo prolungato di testa da Bubas sul secondo palo per l’appoggio di Di Piazza per lo stesso Risolo. La seconda è la formazione iniziale proposta da Baldini, che opta per un assetto più coperto con Cataldi in mediana affiancato da Provenzano, Rosaia a portare la pressione alle spalle di Moro e il jolly Greco avanzato a destra e chiamato a ripiegare in fase di non possesso. Scelta non premiante, anche alla luce dell’atteggiamento dei padroni di casa (schierati col 4-3-3 invece dell’atteso 3-5-2) e della piega assunta presto dal match, tanto da indurre l’allenatore a correggere la rotta dopo appena mezz’ora inserendo Russotto per Provenzano e riportando Greco a centrocampo.
L’ennesimo campo assai irregolare con annessa circolazione di palla problematica propizia una sfida modesta sul piano tecnico e avarissima di palle gol. Solo Russini, sulla sinistra, riesce a insidiare la porta avversaria alzando oltre la traversa una respinta di Saracco su tiro di Rosaia e sfiorando il bersaglio con uno spunto personale concluso con un destro fuori d’un soffio. Non molto per gli (ottimi) standard abituali di una squadra ritrovatasi a rischiare sulle ripartenze dei padroni di casa, che mancano il raddoppio con una girata alle stelle di Di Piazza su traversone basso di Bubas e un’incursione di Gaeta con tiro che va a infrangersi sul palo interno.
Innervositosi in chiusura di prima frazione, complice l’insensata decisione dell’arbitro che ferma una ripartenza con i rossazzurri in superiorità numerica per ammonire Monterisi per un fallo a centrocampo, il Catania raddrizza la situazione in avvio di ripresa grazie a uno spunto di Greco (come sempre uno dei più vivaci), che va via a Riggio sulla sinistra e serve l’accorrente Russotto: l’esterno, alla sua prima rete stagionale, apre il piatto al limite e manda il pallone a baciare il palo e poi in rete. Potrebbe essere l’inizio di una nuova partita e invece è il punto di arrivo. Negli ultimi 35 minuti, semplicemente, non succede più nulla.
FIDELIS ANDRIA-CATANIA 1-1
Fidelis Andria (4-3-3): Saracco 6; Monterisi 5.5 (27′ st De Marino sv), Riggio 5.5, Legittimo 6, Carullo 6; Casoli 6, Urso 6 (27′ st Bortoletti sv), Risolo 6.5; Gaeta 6 (15′ st Ortisi 5.5), Bubas 6 (38′ st Messina sv), Di Piazza 5.5 (15′ st Sorrentino 5.5). In panchina: Paparesta, Benvenga, Ciotti, Tulli, Leonetti, Cirillo, Alcibiade. Allenatore: Di Leo 6
Catania (4-3-3): Sala 6; Albertini 5.5, Monteagudo 5.5, Lorenzini 5.5, Pinto 5.5; Cataldi 5.5, Provenzano 5 (30′ pt Russotto 6.5), Rosaia 6 (28′ st Simonetti sv); Greco 6.5 (46′ st Izco sv), Moro 5 (28′ st Sipos sv), Russini 5.5 (28′ st Biondi sv). In panchina: Stancampiano, Dos Santos, Ercolani, Piccolo, Ropolo, Zanchi, Bianco. Allenatore: Baldini 5.5
Arbitro: Di Marco di Ciampino 5.5
Reti: 6′ pt Risolo, 10′ st Russotto.
Note: spettatori 1.284 per un incasso di 1.137 euro. Ammoniti: Cataldi, Moro, Monterisi, Russotto, Urso. Angoli: 4-4. Recupero: 0; 4′.