Il giallo del gelataio ucciso. Il killer: ‘Storia di mafia’

Omicidio oscuro a Palma di Montechiaro, feriti i genitori dell'assassino VIDEO

PALMA DI MONTECHIARO (AGRIGENTO) – Un uomo è stato ucciso con colpi d’arma da fuoco in un agguato avvenuto a Palma di Montechiaro, paese a 20 chilometri da Agrigento. L’assassino si è costituito e ha confessato, ma la vicenda è ancora poco chiara. Lillo Saito, 65enne venditore ambulante di gelati e gestore dell’azienda Gelati Gattopardo, era all’interno della propria auto Chevrolet Captiva, nella centrale piazza Provenzani, quando è stato raggiunto da 5 colpi di pistola, quattro dei quali sarebbero andati a segno fra la testa e il volto.[fvplayer src=”https://vimeo.com/676006290″ splash=”https://i.vimeocdn.com/video/1369875935-d7d53d933ec7860a976a8324f8e11cf455e0169641368cb466a7a28d7338c3fe-d_1920x1080?r=pad”]

Il presunto autore, il 44enne Angelo Incardona, si è presentato nella caserma dai carabinieri per costituirsi. Ha precedenti penali per tentato omicidio, porto e detenzione abusiva d’arma da fuoco. Al piantone avrebbe detto: “E’ una vecchia storia di mafia”.

Saito era fermo con la sua auto quando l’assassino si è avvicinato e gli ha sparato a bruciapelo sfigurandolo. Ma le sparatorie sono state due. Incardona ha fatto fuoco in tutto 15 colpi: tre o quattro sono stati esplosi a casa dei propri genitori, Giuseppe Incardona e Maria Ingiamo, rispettivamente di 65 e 60 anni, rimasti feriti di striscio. Tutti gli altri, quasi a raffica, contro Saito. Dopo il raid l’assassino sarebbe stato convinto dalla moglie a costituirsi ai carabinieri e a confessare.

Incardona è stato interrogato dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e avrebbe parlato di una faida legata a dinamiche interne ai “paracchi” di Palma di Montechiaro, un’organizzazione criminale paramafiosa. Una storia molto complicata, tutta ancora da decifrare per carabinieri e Procura, con dichiarazioni assai confuse e contraddittorie. I “paraccari” sono “famighiedde”, come aveva spiegato il collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati. Una sorta di terza mafia siciliana, dopo Cosa nostra e Stidda, nata negli anni Novanta, che esiste ancora a Palma di Montechiaro e a Favara. 

 

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