Un migliaio di studenti è sceso in piazza oggi a Catania per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro e la riemersa maturità. Il corteo ha raggiunto l’ufficio scolastico regionale di via Pietro Mascagni e ha gettato davanti al portone della vernice rossa, simbolo del sangue dei due studenti morti nelle scorse settimana proprio durante degli stage. A protestare anche alcuni sindacati degli insegnanti. “Il Miur e i vari ministri dell’istruzione che si sono succeduti – affermano gli studenti – hanno le mani sporche di sangue. Lo diciamo chiarissimo: bisogna abolire l’alternanza introdotta da Renzi”.
I ragazzi erano già scesi in piazza lo scorso 28 gennaio. In oltre 40 città cortei e presìdi. A Palermo hanno sfilato in corteo i ragazzi degli istituti del liceo scientifico Einstein, il Benedetto Croce, l’Umberto I, il Basile di Brancaccio, il Medi, il Vittorio Emanuele III. A Torino sono state occupate numerose scuole negli scorsi giorni. Alcune organizzazioni chiedono le dimissioni del ministro dell’Istruzione Bianchi e del ministro dell’Interno Lamorgese. Intanto lunedì prossimo gli studenti e le studentesse saranno in audizione in Commissione Cultura alla Camera.
“A gennaio la tragica morte di Lorenzo durante le ore di stage professionale in fabbrica a Udine; qualche giorno fa è morto Giuseppe, un sedicenne, anche lui durante uno stage, in un incidente stradale in provincia di Ancona. I posti di lavoro non sono sicuri; l’alternanza scuola-lavoro e i percorsi duali di formazione conducono gli studenti troppo presto in un mondo del lavoro fatto di sfruttamento, precarietà e insicurezza”, afferma una nota. “Di questa scuola che uccide e non ci ascolta non ne possiamo più. Oggi in tutta Italia gli studenti si riprendono le strade per chiedere l’abolizione dell’alternanza-scuola lavoro. La formazione si fa nelle aule, studiando, spingendo i giovani a sviluppare un approccio critico rispetto alle ingiustizie sociali, allo sfruttamento lavorativo, contro la guerra. Non si fa nei posti di lavoro, in cui diventiamo manodopera gratuita che sostituisce i lavoratori”, dice Nicoletta Sanfratello del liceo Umberto I di Palermo.
Gli studenti sono partiti da piazza Verdi, per raggiungere piazza Indipendenza, per incontrare l’assessore regionale alla formazione, Roberto Lagalla. Per loro la “Regione dovrebbe intervenire per far arrivare le rivendicazioni degli studenti siciliani al Miur”. Infine, gli studenti si rivolgono alla Regione per “annullare un accordo tra l’ufficio scolastico regionale e l’esercito per far svolgere le ore di alternanza scuola-lavoro dentro le caserme”. “Attacchiamo pesantemente questa scelta e chiediamo che l’accordo venga eliminato”, conclude Andrea Cascino del liceo Basile. Gli studenti a Palermo hanno anche occupato temporaneamente la sede del provveditorato in via San Lorenzo. Hanno appeso uno striscione: “Le nostre vite valgono più del vostro profitto. Basta alternanza scuola-lavoro”.