Mentre Kiev ancora sotto assedio resiste un’altra notte – suscitando “sempre più la frustrazione” di Mosca, secondo il Pentagono -, Vladimir Putin ha fatto entrare in Ucraina altri carri armati e lanciarazzi dal confine di Belgorod, direzione Kharkiv.
La notte di Kiev si era annunciata durissima: appena dopo il tramonto, scattato il coprifuoco, le sirene hanno cominciato a suonare. Le autorità locali hanno invitato i cittadini a trovare rifugio prevedendo “pesanti raid aerei”. Poco dopo due potenti esplosioni hanno illuminato il cielo della città. Colpito un sito di smaltimento di rifiuti radioattivi, che però non sarebbe stato danneggiato.
Stamani sirene d’allarme anche in due città nel nordovest, Rivne e Lutsk. Nella notte un missile russo ha colpito un palazzo di nove piani a Karkiv, uccidendo una donna. Distrutto anche un gasdotto della città. I civili morti finora sarebbero almeno 64, secondo L’Onu. Il governo ucraino ne conta invece già circa 200.
Per la Tass le forze russe hanno distrutto finora 975 obiettivi dell’infrastruttura militare ucraina, inclusi 23 posti di comando e 31 sistemi missilistici antiaerei S-300. E mentre il presidente Vladimir Putin elogia l'”eroismo” delle forze speciali del Paese che combattono in Ucraina”, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov fa sapere che una delegazione russa è arrivata a Gomel, in Bielorussia, per colloqui con l’Ucraina.
Ma il leader ucraino Volodymyr Zelensky, pur dicendosi disposto a dialogare, rifiuta che i colloqui si svolgano in quella sede. “Qualunque città va bene per i negoziati, Varsavia, Istanbul e Baku, ma non Minsk”. Zelensky parla poi alla nazione: “E’ stata una notte dura”.
Per quanto riguarda le sanzioni, Usa, Ue, Uk e Canada escludono dal sistema Swift “selezionate banche russe”. Provvedimenti anche contro la Banca centrale russa. Stretta sui ‘passaporti d’oro’ degli oligarchi. Oggi nuova riunione Ue sulle sanzioni a Mosca e per valutare l’attivazione dell’European peace facility: fondi ed equipaggiamenti per Kiev. “L’alternativa alle sanzioni sarebbe la terza guerra mondiale”, dice il presidente Usa Joe Biden. “Il problema non è che Putin è intelligente, ma che i nostri leader sono stupidi”, commenta il suo predecessore, Donald Trump.