PALERMO – Gli studenti dell’università di Palermo hanno deciso di lanciare un messaggio contro la gestione dell’emergenza sanitaria nell’ateneo, occupando un’aula dell’edificio 12, ex facoltà di Lettere e filosofia. Dopo due anni di pandemia, rivendicano l’accessibilità a spazi che la gestione dell’emergenza ha sottratto loro attraverso la chiusura prolungata delle sedi fisiche dell’università.
“È stato ottenuto un solo risultato – dicono i membri del Collettivo studenti palermitani -: educarci all’assenza di interazione e di scambio, all’alienazione e all’isolamento, alla passività rispetto ai processi sociali. La nostra responsabilità è quella di restituire, attraverso una pratica di lotta, il senso fondamentale della vita studentesca e dell’università come luogo, sì, della formazione, ma della formazione partecipata, dell’incontro e dell’interazione. Se il nuovo rettore Massimo Midiri e la direttrice di dipartimento Francesca Piazza si oppongono a questa occupazione e al ritorno in presenza degli studenti, li chiamiamo senza mezzi termini Guardiani del deserto”.
“Spiegano – aggiungono gli studenti – che se con il super green pass si può andare ovunque, al cinema, al teatro, in vacanza, non si può negare l’accesso agli edifici universitari. Ci parlano di bandi, di rispetto delle procedure di assegnazione. Ma quali bandi, quali scadenze vanno rispettate, se l’idea di fondo continua a essere quella di tenere l’università vuota? Non abbiamo intenzione di rimanere chiusi a casa, incollati alle scrivanie delle nostre stanze, ma liberi di consumare; liberi di produrre, comprare, partire, ma non di confrontarci in aula, studiare insieme, organizzare assemblee. Che la direzione la pensi come vuole. Da oggi facciamo da noi”.