L’invasione russa e la conseguente guerra in Ucraina fa schizzare alle stelle il prezzo dei carburanti. Vola la benzina verde che abbatte il tetto dei 2 euro al litro e non scherza neanche il gasolio. Dopo la decisione dell’Opec di lasciare invariati gli aumenti di produzione previsti, il “Brent” è arrivato a sfiorare i 120 dollari, un livello che non si vedeva dal 2012. Inevitabili ed a cascata le conseguenze con una raffica di rincari che colpiscono le tasche dei consumatori, costretti in alcuni casi a lasciare l’auto in garage o a spostarsi con altri mezzi decisamente più economici.
E si leva il grido d’allarme dei gestori, molti rischiano di chiudere battenti. “I costi sono elevatissimi ed insostenibili – spiega Carmelo Viglianisi, gestore di un rifornimento di Catania – chiediamo l’intervento urgente del governo nazionale perché a questo punto rischiamo di chiudere i battenti. La gente fa sempre meno benzina, le tasse sono elevate per non parlare del costo dell’energia elettrica”.