a.g.) La scadenza è sempre più vicina, così come il baratro. All’orizzonte non si intravede ancora il salvatore del Calcio Catania. Anche la seconda asta per rilevare il ramo di azienda del club rossazzurro – quello esclusivamente sportivo, per intenderci – rischia di andare deserta.
Al momento nessuno degli ipotetici investitori – tra questi gli imprenditori Benedetto Mancini e Roberto Felleca, che a parole hanno manifestato interesse per il Catania – ha provveduto a costituire la società con la quale rilevare il club etneo per poi provvedere alla successiva affiliazione alla Figc. Un passaggio chiave senza il quale non si potrà partecipare al bando.
Da qui la preoccupazione che anche la seconda asta possa andare deserta con il conseguente rischio che la partita di sabato possa essere l’ultima non solo della stagione ma della storia del Catania. Lunedì 7 marzo, quindi fra meno di una settimana, scade l’esercizio provvisorio autorizzato dal Tribunale fallimentare. E in assenza di offerte, vista la mancanza di risorse economiche – le casse del club sono praticamente vuote – i curatori fallimentari sarebbero costretti alla resa con la conseguente e inevitabile chiusura anche dell’attività sportiva.
Difficile al momento fare ipotesi. Di certo c’è che il salvatore serio e solido di cui ha bisogno il Catania non c’è ancora. La speranza però – nonostante i tanti segnali negativi – è un’offerta last minute, magari di un gruppo che ha operato sottotraccia. Non sarebbe la prima volta… Ma è solo una speranza.