Ieri il flop del secondo bando a vuoto, oggi un comunicato stampa. Diramato a nome del Football Club Catania 1946, la società costituita da Benedetto Mancini con tanto di nuovo logo.
A parte quello, però, sinora si è visto poco. Un’offerta d’acquisto rimasta solo teorica tanto da aver fatto specificare al tribunale di Catania, nel comunicato emesso ieri pomeriggio, di “asta andata deserta per mancanza di domande di partecipazione, peraltro, non risultando accreditata, sul conto della procedura, alcuna somma a titolo di cauzione”.
L’imprenditore romano, dettosi interessato all’acquisto del club rossazzurro senza aver sin qui presentato adeguati riscontri, annuncia in una nota “di avere inviato in data odierna alla curatela del Tribunale fallimentare di Catania, tramite posta certificata, una manifestazione di interesse relativa “all’acquisto del ramo d’azienda calcistica in capo alla fallita Calcio Catania S.p.A.” alle stesse condizioni stabilite dall’avviso di vendita emesso dal Tribunale. L’esito della gara di ieri ha lasciato solo amaro in bocca, ma vogliamo andare avanti e testimoniare la nostra buona volontà, presentando una nuova manifestazione di interesse perché amiamo il Catania e non vogliamo fermarci di fronte a una PEC non partita”.
“La manifestazione di interesse è supportata da cauzione di 125.000 Euro, la stessa
che era stata versata attraverso bonifico contabile per la partecipazione alla gara che
“non vogliamo venga restituita – sostiene Mancini – ma rappresenti appunto la cauzione
qualora l’Ufficio Fallimentare reputi meritevole la nostra proposta. La stessa somma
potrà essere trattenuta nel caso in cui F.C. Catania 1946 si renda inadempiente alla presentazione di offerta irrevocabile d’acquisto”.
Secondo il comunicato, “l’intenzione di F.C. Catania 1946 – specificata all’interno della manifestazione di interesse – è quella di procedere a formulare l’offerta irrevocabile d’acquisto e, di seguito, addivenire alla stipula dell’atto di trasferimento del ramo d’azienda entro lunedì 14 marzo 2022. Il problema sorto ieri – conclude Mancini – è relativo a una non corretta trasmissione dopo che l’offerta era già stata formulata e di conseguenza generata dal Portale delle Vendite Pubbliche. Un errore che resta tale, e non fatto in mala fede, se si considera come io sia disposto a rimetterci di tasca mia, per provare a prendere il Catania. La cessazione dell’esercizio provvisorio determinerebbe la perdita di ogni valore del ramo d’azienda e un danno per i creditori nonché ovviamente, e la cosa mi addolora molto, per i tifosi del Catania che ho avuto modo di apprezzare in questi giorni di vivace confronto. Sono schietti e genuini e spero di avere l’opportunità di fargli capire che ho un progetto importante che voglio condividere con loro”.