Salgono ancora i contagi da Covid 19 ed il report settimanale della Fondazione Gimbe non lascia spazio all’ottimismo. Dal 16 al 22 marzo sono stati oltre mezzo milione, passando dai 379.792 della settimana precedente a 502.773, con un aumento del 32,4%.
I contagi corrono in particolare nel Sud Italia, dove sono cresciuti del 42,2%. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe, che per fortuna registra una lieve diminuzione dei decessi: sono stati 924 a fronte dei 976 della settimana precedente. “Sul fronte degli ospedali – spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe – si rileva un’ulteriore riduzione dei posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva (-9,4%), mentre l’incremento dei nuovi casi ha determinato un’inversione di tendenza nei ricoveri in area medica (+5,9%)”. Secondo Gimbe occorre aumentare le coperture vaccinali e le terze dosi, in particolare negli over 50 e accelerare con le quarte dosi negli immunodepressi. “Ovviamente – precisa Nino Cartabellotta – occorre prestare la massima attenzione ai comportamenti individuali, in particolare continuando ad utilizzare le mascherine al chiuso. Di fatto – rileva Gimbe – ferme le percentuali di popolazione vaccinata con almeno una dose (85,6%) e con ciclo completo (83,9%). Sono 6,96 i milioni di non vaccinati, di cui 2,35 milioni di guariti protetti solo temporaneamente e 4,51 attualmente vaccinabili. Il tasso di copertura di terze dosi è all’84% e sono solo 47.794 le quarte dosi somministrate agli immunocompromessi”.
La risalita dei contagi Covid in Sicilia è evidenziata anche dal Dipartimento Asoe della Regione siciliana. L’incidenza di nuovi positivi è pari a 49.316 (+15.75%), con un valore cumulativo di 1.020,25/100.000 abitanti. E’ quanto emerge dall’ultimo Dipartimento Asoe della Regione siciliana.
Il tasso di nuovi casi più elevato, rispetto alla media regionale, si è registrato nelle province di Messina (1.626 per 100.000 abitanti), Agrigento (1.470/100.000), Ragusa (1.254/100.00) e Caltanissetta (1.205/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra gli 11 e i 13 anni (1.938/100.000), tra i 14 e i 18 anni (1.767/100.000) e tra i 6 e i 10 anni (1.757/100.000).