CATANIA – Questa mattina si è svolta nella prefettura di Catania una riunione operativa dell’Osservatorio metropolitano di coordinamento e monitoraggio per la pianificazione degli interventi e delle strategie nei quartieri più disagiati del territorio catanese. Tra i partecipanti il procuratore Carmelo Zuccaro, il presidente del tribunale dei minori Roberto Di Bella, assessori comunali, i vertici delle forze dell’ordine, l’università, l’ispettorato del lavoro, rappresentanti della Curia di Catania, Acireale e Caltagirone, alcune associazioni onlus che di recente hanno sottoscritto l’accordo di programma tra amministrazioni per prevenire la devianza giovanile nell’area metropolitana di Catania.
Lo scopo della riunione era effettuare un monitoraggio e fare il punto della situazione dello stato di avanzamento dell’attuazione dell’accordo e proporre nuove iniziative. La costituzione dell’Osservatorio metropolitano, come ha fatto presente il procuratore, ha determinato una vera e propria svolta culturale nel settore, tanto che le iniziative volte ad arginare la delinquenza minorile e la dispersione scolastica che prima erano sporadiche e non continuative, “sono oggi divenute continuative ed efficaci”, secondo la prefettura.
Le segnalazioni inerenti la dispersione scolastica – come sottolineato da Di Bella – sono aumentate in modo esponenziale rispetto a un anno fa. A questo riguardo il Comune di Catania ha recentemente bandito un concorso per 60 posti di assistente sociale e l’Azienda sanitaria provinciale sta realizzando le equipe multidisciplinari che costituiranno un prezioso strumento che affiancherà la magistratura.
In quest’ottica il Comune di Catania ha rafforzato la rete di assistenza sociale aumentando da nove a diciannove i centri di aggregazione. Con la collaborazione di Confindustria è stato avviato da parte del Comune un lavoro finalizzato alla promozione all’interno delle scuole di efficaci percorsi di orientamento al lavoro.
L’incontro odierno ha dato occasione alle autorità giudiziarie minorili per sottolineare la necessità che nei confronti dei minori ucraini che troveranno inserimento e accoglienza nelle comunità locali vengano rispettate le linee guida già previste per i minori non accompagnati, nel senso che anche ai minori ucraini accompagnati da nonni, zii e non dai genitori debba applicarsi la procedura di segnalazione in questura, di nomina del tutore e verifica delle condizioni da parte dei servizi sociali e ciò proprio a tutela degli stessi.