E’ scattata alle 9, ora locale (le 8 italiane), il cessate il fuoco in Ucraina per permettere l’evacuazione di civili da Kiev, Kharkiv, Mariupol, Chernihiv e Sumy secondo l’accordo siglato ieri a conclusione del terzo incontro negoziale tra la delegazione ucraina e quella Russa dopo il flop dei corridoi umanitari che ieri non hanno avuto alcun esito.
In attesa del quarto round di incontri gli attacchi russi non si sono fermati, sono continuati nella notte. Le forze russe hanno lanciato un attacco aereo contro la città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, provocando oltre 10 vittime, tra cui anche un numero imprecisato di bambini, ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, secondo quanto riportano i media internazionali.
C’è stata una “battaglia impari” con le forze russe che hanno bombardato i civili, scrive in un post: “Ci sono morti e feriti, i soccorritori stanno lavorando sui luoghi”. I servizi di intelligence ucraini affermano di aver ucciso a Kharkiv, nella notte, il generale russo Vitaly Gerasimov, vicecomandante della 41/ma Armata interforze russa, durante un combattimento a Kharkiv. La notizia, la cui veridicità non può essere verificata in modo indipendente, è rilanciata da vari social ucraini, compreso il Kyiv Independent su un tweet, in cui si dice che Gerasimov era stato decorato “per aver conquistato la Crimea”.
Nella notte attacco delle milizie russe a un impianto di ricerca nucleare che produce radioisotopi per scopi medici e industriali è stato danneggiato dai bombardamenti della Russia nella città di Kharkiv. Stando all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) i bombardamenti non hanno causato alcun aumento dei livelli di radiazioni nel sito ha assicurato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi che chiede di “agire adesso per evitare un incidente nucleare in Ucraina che potrebbe avere gravi conseguenze per la salute e l’ambiente. Non possiamo permetterci di aspettare”, ha aggiunto.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intanto richiama i soldati ucraini dislocati nelle forze di peacekeeping perché rientrino in Ucraina per difendere il Paese e con un nuovo messaggio video, ribadisce di non essere fuggito: “Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova (gli uffici presidenziali), senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra”, ha detto accusando il nemico di usare “tattiche medievali” per punire gli ucraini.
Il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, che ha incontrato ieri a Budapest il suo omologo ungherese, Tibor Benkő ha chiesto che “Putin fermi l’aggressione all’Ucraina. L’Italia contribuisce a rafforzare la deterrenza”. ha assicurato. Si allarga intanto il fronte dei Paesi che mettono in atto sanzioni contro la Russia. Il Giappone ha deciso di sanzionare 32 dirigenti russi e bielorussi congelando i loro beni, e ha bandito l’export in Russia di attrezzature e materiale per la raffinazione del petrolio. Anche la Corea del Sud si è unita a Stati Uniti, Unione Europea e alleati, rendendo da oggi operativo il divieto delle transazioni con la Banca centrale russa e i fondi sovrani di Mosca in risposta all’invasione dell’Ucraina.
Mentre si moltiplicano gli sforzi diplomatici dei leader di alcuni paesi oggi il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, avranno un incontro con il leader cinese, Xi Jinping. Una nuova tappa verso l’apertura di uno spiraglio di dialogo vero tra Mosca e Kiev. La Cina ha fatto capire di essere disposta a un ruolo di mediazione nel conflitto ucraino. Oltre 1,7 milioni le persone fuggite dal Paese, di cui più di un milione in Polonia, stima l’Onu.