CATANIA – “Dallo scoppio della guerra c”è stato un incremento ascendente dei valori del Prezzo Unico Nazionale, passato dai 218,18 euro a Megawattora del 24 febbraio ai 587,67 euro dell’8 marzo. In soli 11 giorni il rincaro dell’energia è stato del 106% e le previsioni per il mese di aprile sono allarmanti considerando che il valore medio del Jun nel 2021 è stato di 121,46 euro”. A fornire i dati è l’associazione Codici Sicilia citando i dati analizzati dall’Osservatorio regionale sull’Energia.
“Siamo di fronte a uno stato di emergenza – dice il responsabile regionale sportello Energia dell’associazione Massimiliano Scalisi – e serve che nelle prossime bollette venga azzerata l’Iva e che venga rimpinguata la dotazione finanziaria della Cassa per i servizi energetici”. “Ma occorre – aggiunge – una vera e propria tariffa sociale per garantire l’accesso universale all’energia elettrica e al gas. Chiediamo che venga inserita in fattura una quantità di energia a famiglia, in base al numero di componenti e Isee, a prezzo calmierato in modo tale da garantire a tutti il soddisfacimento dei propri bisogni primari”.
“L’aumento dei costi dell’energia – conclude il segretario regionale di CodiciSicilia Manfredi Zammataro – è spaventoso e rischia di generare una macelleria sociale. Veniamo da due anni pesantissimi per le famiglie e per le imprese e l’innalzamento dei costi rischia di essere una mannaia oltre ad esporre imprese e privati all’usura e al sovraindebitamento. Tutto questo diventa ancora più inquietante se si pensa che in Sicilia ha registrato il tasso più alto d’inflazione dItalia con un incremento dei prezzi del 6,8 per cento, superiore di oltre un punto al 5,7 per cento nazionale. Per tale ragione abbiamo predisposto un documento ufficiale con delle proposte concrete da sottoporre ai parlamentari regionali e nazionali siciliani”.