CATANIA – “Ci auguriamo che i ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando almeno si parlino. Nell’interesse dei lavoratori Pfizer. Sulla vertenza è arrivata ieri sera dal ministero dello Sviluppo economico una precisazione, che somiglia tanto a una smentita di quanto il ministro Orlando aveva detto appena qualche settimana fa in Parlamento”. Lo affermano i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e le organizzazioni di categoria sulla nota del Mise per cui “al momento non ci sono le condizioni per un suo coinvolgimento essendo la questione di competenza regionale” per la vertenza sui 130 esuberi annunciati dalla multinazionale del farmaco nel sito del capoluogo etneo.
“Stupisce leggere che il dicastero guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti – aggiungono i sindacati – neghi la possibilità di un proprio intervento al momento. Se non ora, quando? Stupisce ancor di più che il ministro dello Sviluppo economico non tenga in alcun conto gli impegni assunti dal collega al Lavoro nel corso di un question-time parlamentare. Rispondendo a un’interrogazione sul caso Pfizer – ricordano Cgil, Cisl, Uil e Ugl – il ministro Andrea Orlando aveva testualmente assicurato la massima disponibilità a sostenere, d’intesa con il ministero dello Sviluppo economico, tutte le iniziative necessarie alla soluzione della crisi, al fine di salvaguardare prioritariamente il destino di tanti lavoratori e il tessuto economico e produttivo del territorio di Catania”.
“Siamo di fronte a una vertenza-simbolo – sottolineano i sindacati – che investe la civiltà del diritto e del lavoro nel nostro Paese, poiché è decisamente sconcertante che venga comunicata la volontà di licenziare da una multinazionale capace di macinare giornalmente profitti miliardari. Riteniamo, quindi, che l’intervento del Governo nazionale sia necessario e non rinviabile. Avevamo accolto con speranza la dichiarazione del ministro Orlando, che aveva precisato come la legge di Bilancio offra strumenti finalizzati alla riqualificazione e alla gestione di crisi transitorie che consentirebbero di evitare la riduzione strutturale del personale. Adesso da un altro ministero giunge una frenata inattesa. Urge un chiarimento”.