Ancora una notte di guerra in Ucraina, ancora vittime civili e tra i bambini. Un nuovo bombardamento ha colpito un edificio residenziale a Kharkiv causando quattro morti, di cui due bambini. Un attacco ha colpito il villaggio di Slobozhanske, nel sud-est del Paese, ferita una bambina di 5 anni, ma i soccorritori scavano tra le macerie per estrarre altri corpi. Sul terreno ieri sono rimasti i corpi dei bimbi dell’ospedale pediatrico di Mariupol colpito dagli attacchi russi che ancora una volta hanno rotto la fragile tregua stabilita per i corridoi umanitari che hanno permesso, l’evacuazione di soli 35 mila civili dalle città ucraine. E scatenato l’ira di Zelensky che torna ad accusare la Russia di “crimine di guerra” e “la prova definitiva che è in corso il genocidio degli ucraini”.
Nella notte raid russi nella regione di Sumy hanno fatto altri morti, tre dice il bollettino ucraino. Oggi è prevista l’apertura di altri tre corridoi umanitari, si vedrà se la tregua sarà effettiva. La terza settimana del conflitto aperto dalla Russia contro l’Ucraina non si apre sotto i migliori auspici, ma con le aspettative dei nuovi colloqui negoziali che per la prima volta vedono al tavolo esponenti dei due governi in conflitto che si spostano in Turchia sotto l’egida e la mediazione del premier Erdogan. Al tavolo, per la prima volta due autorevoli esponenti, i ministri degli esteri, di Russia e Ucraina, Lavrov e Kuleba. In giornata il presidente turco aggiornerà Biden. Kiev si è detta pronta alla “soluzione diplomatica” e a discutere la richiesta russa di neutralità ma non cederà “un solo centimetro” di territorio”.
Dal canto suo Mosca chiede invece che i colloqui tengano conto del fatto che “le repubbliche di Donetsk e Lugansk sono stati sovrani e indipendenti” e devono essere riconosciute come tali. I mercati, almeno quello asiatico, guardano alle trattative con fiducia. La Borsa di Tokyo segna oggi il maggior rialzo giornaliero dal dicembre 2020, prendendo spunto dal recupero degli indici azionari Usa, con gli investitori che tornano sul mercato dopo la repentina flessione dei prezzi petroliferi, oltre il 10%. Sullo sfondo il continuo scambio di minacce e allarmi. Con Zelensky che crede “la minaccia della guerra nucleare sia un bluff” di Putin e la Casa Bianca che avverte invece del rischio che la Russia “usi armi chimiche” in Ucraina.
Un altro fronte diplomatico sarà aperto in Polonia con l’arrivo nella notte della vicepresidente americana Harris che incontrerà presidente e premier. Nel tentativo di ricucire lo strappo provocato dall’annuncio del governo di Varsavia dell’intenzione di usare i Mig-19 nei cieli ucraini. Intenzione subito bocciata dal Pentagono. Ancora timori per le centrali nucleari sul territorio ucraino con l’inquietante silenzio dalla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia che ieri, spiega l’Agenzia internazionale per l’energia atomica che monitora il sito, ha smesso di trasmettere dati.
Un’interruzione nelle comunicazioni registrata anche dal sito di Chernobyl: l’Aiea si dice “preoccupata”. L’Europa intanto prosegue nell’inasprimento delle sanzioni. Sarà un vertice del Consiglio europeo a stabilire le azioni destinate a indebolire Russia e Bielorussia. Con un occhio al boomerang che però sanzioni e guerra determinano su tutto l’occidente. La spinta sui prezzi esercitata dal conflitto farà sì che la crescita sarà inferiore al 4%, la premessa dalla quale partiranno i leader per stabilire le contromisure. Anche la Bce è pronta a tornare in modalità emergenza. L’Fmi intanto approva aiuti per 1,4 miliardi di dollari a Kiev. Altre risorse a Kiev arriveranno da oltreoceano dopo il primo voto al Congresso americano per l’approvazione del budget che contempla anche 14 miliardi per l’Ucraina. Intanto l’isolamento economico di Mosca si arricchisce di nuovi abbandoni dell mercato russo. Ora è la volta di Sony, Nintendo Heineken e Carlsberg che fermano le vendite in Russia.