I russi: “Nessuna svolta nei negoziati”

Si intensificano i bombardamenti sulle città ucraine

Il conflitto in Ucraina dopo l’invasione russa ormai più di un mese fa prosegue senza soste, mentre da Mosca arriva un commento che frena i possibili entusiasmi dopo il nuovo round di colloqui negoziali di ieri in Turchia. Nella regione di Kiev la scorsa notte più di 30 bombardamenti da parte russa contro complessi residenziali e infrastrutture sociali, secondo quanto ha riferito l’amministrazione militare regionale. Attacchi anche a Chernihiv, 150 km a nord-est della capitale, e a Nizhyn. E l’artiglieria pesante russa è in azione anche nell’est del Paese, dove nel Lugansk è stata bombardata Lysychansk e ci sono vittime.

I russi colpiscono quasi tutte le città sulla linea di fronte tra il territorio controllato da Kiev e l’autoproclamata repubblica di Donetsk, spiega alla tv nazionale il governatore regionale Pavlo Kyrylenko, con immagini dei bombardamenti, e notando che la situazione potrebbe peggiorare mentre le forze russe concentrano i loro sforzi per ottenere il controllo della regione. Colpita anche Mariupol: l’alto rappresentate Ue Josep Borrell riferisce di gravi danni ma nessun ferito per le bombe sull’ ufficio sul campo della missione consultiva Ue, mentre una responsabile ucraina afferma che è stato bombardato un edificio della Croce rossa.

Sul fronte diplomatico, il Cremlino frena i possibili entusiasmi dopo il nuovo round di ieri in Turchia: niente di “promettente” né alcuna “svolta” nei colloqui russo-ucraini, è il commento all’indomani della trattativa fra le delegazioni di Mosca e Kiev. E si rafforza l’asse con Pechino, con i due ministri degli Esteri che in un vertice in Cina confermano la loro ‘cooperazione senza limiti’ e con una voce sola in politica estera condannano le sanzioni unilaterali decise da Usa, Ue e alleati per l’aggressione all’Ucraina, definendole, fa sapere la Russia, “illegali e controproducenti”. Nel pomeriggio è previsto un colloquio telefonico fra il premier Mario Draghi e il presidente russo.

Il dramma della guerra porta con sé quello della fuga da un paese martoriato. Sono più di 4 milioni i rifugiati fuggiti dall’ Ucraina da quando è iniziata l’invasione russa, secondo quanto spiega l’agenzia delle Nazioni Unite Unhcr. Prima dell’ invasione, l’Ucraina aveva una popolazione di circa 44 milioni di persone, vuol dire che circa una persona su 11 ha lasciato il Paese in questi oltre 30 giorni di guerra. In Italia, spiega la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, sono attualmente circa 75 mila, e 5.600 fra questi sono inseriti nei sistemi di accoglienza. Kiev però indaga sulla deportazione forzata di ‘decine di migliaia’ di residenti da Mariupol e dai territori occupati del Donbass nella Federazione Russa.

Secondo il Servizio di sicurezza ucraino, minacciando con le armi, i russi costringerebbero gli ucraini a salire sugli autobus, privandoli dei documenti e portandoli fuori dal Paese. Un episodio così è stato denunciato oggi dal sindaco di Mariupol: “Più di 70 persone, donne e personale medico del reparto di maternità di un ospedale presi con la forza dagli occupanti”. Sul fronte economico, il Cremlino annuncia che per il pagamento del gas importato dalla Russia servirà ancora tempo, e non inizierà già questa settimana, ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov.

Questo a dispetto di quanto previsto da un decreto che indicava nel 31 marzo la deadline per il cambio nelle modalità di pagamento, avversata dai Paesi occidentali che insistono per pagare in dollari o euro. “Questo processo richiede più tempo da un punto di vista tecnologico”, ha detto Peskov. Putin aveva assegnato alla Banca centrale russa il termine del 31 marzo per mettere a punto un meccanismo di pagamento in rubli. Anche la proposta dello speaker della Duma di pagare in rubli altre commodity ha bisogno di lavoro, ha aggiunto Peskov. Ma prosegue la seduta negativa per le Borse, con le aspettative di tregua raffreddate dai dubbi dell’ Occidente, mentre il gas continua la sua corsa, dopo che il governo tedesco ha attivato l’allerta preventiva del piano di emergenza sul gas, per prepararsi a un peggioramento dell’ approvvigionamento.

scroll to top