di Alberto Cigalini
Meglio Leon dei lupi. La reazione del Catania dopo la figuraccia di Foggia è tutta nel ruggito di Sipos. Una zampata da centravanti vero per castigare a domicilio l’Avellino, archiviare l’incubo vissuto allo Zaccheria e mettersi al sicuro in chiave salvezza agganciando pure la zona play off.
Gara di cuore, umiltà e sacrificio, quella del Partenio-Lombardi. Senza le vette di qualità che i rossazzurri hanno mostrato di saper raggiungere, ma di grande sostanza caratteriale. Con pochissimo tempo per smaltire le scorie, fisiche e mentali, generate dalla batosta di domenica scorsa, Rosaia e soci, sotto gli occhi di Benedetto Mancini, ritrovano il temperamento che – insieme a uno spiccato gusto per il gioco offensivo – li ha contraddistinti per gran parte del campionato.
Non ci sono due punti fermi come Greco e Moro, convocati in Nazionale under 20, e neppure l’acciaccato Russotto, ma Baldini e i suoi tengono botta lo stesso alternando fasi di pressione a fasi di attesa in una gara dai ritmi non forsennati, a lungo frammentata e bloccata. Eccetto qualche emozione extra regalata da Stancampiano, non sempre sicuro, succede poco o nulla per un’ora. L’Avellino, a sua volta alle prese con diversi assenti (7), è sterile e non va oltre una punizione di Murano, un colpo di testa alto di Dossena nato da una corta respinta su traversone basso di Kragl e un destro di Rizzo da posizione defilata alzato oltre la traversa dal portiere rossazzurro.
Il punto di svolta arriva al minuto 63, quando Cataldi si fa luce sulla trequarti inventando un perfetto filtrante per Sipos, che controlla sul filo del fuorigioco e batte Forte in uscita con un preciso sinistro. Guizzo che rischia di essere vanificato nel giro di 120 secondi a causa del rosso a Lorenzini, espulso per una chiusura su Murano, lanciato a rete da un mancato anticipo dello stesso centrale difensivo.
Problema non da poco per Baldini, che nel primo tempo aveva già perso Claiton, allontanato per proteste dalla panchina. Ma qui il Catania, per una volta focalizzato quasi esclusivamente sulla garra di stampo sudamericano a discapito della brillantezza, sfodera il suo spirito battagliero compattandosi in un 4-4-1 puntellato dall’inserimento di Pino nel pacchetto arretrato.
Il vantaggio tiene sino alla conclusione del maxi recupero (6′) con l’aiuto di un pizzico di fortuna (l’autopalo colpito da Cataldi con una svirgolata su cross di Kragl) e di un paio di interventi di Stancampiano, riscattatosi dalle incertezze della prima parte di gara dicendo no alla punizione dal limite Kragl e al destro nel finale di Plescia, ennesimo elemento offensivo buttato nella mischia senza esito da Gautieri.
Il pronto riscatto invocato da ovunque è arrivato. Il Catania, ancora una volta, ha risposto con i fatti. Gli stessi fatti che ora si chiedono a Benedetto Mancini.
AVELLINO-CATANIA 0-1
Avellino (3-5-2): Forte 5.5; Ciancio 5.5 (25′ st Mastalli 5.5), Dossena 5, Silvestri 5; Rizzo 5 (45′ st Mocanu sv), Carriero 5.5 (25′ st Micovschi 5), Aloi 5.5, Kragl 6, Tito 5 (37′ st Plescia sv); Kanoute 5.5, Murano 5. In panchina: Pane, Pizzella, Stanzione, De Francesco, Tarcinale. Allenatore: Gautieri 5
Catania (4-3-3): Stancampiano 6.5; Albertini 6.5, Monteagudo 6.5, Lorenzini 5, Zanchi 6; Rosaia 6.5 (40′ st Izco sv), Cataldi 6.5, Provenzano 5.5 (1′ st Biondi 6); Simonetti 6 (40′ st Ropolo sv), Sipos 7, Russini 6 (23′ st Pino 6.5). In panchina Sala, Coriolano, Ercolani, Claiton, Pinto, Bianco, Russo, Piccolo. Allenatore: Baldini 7
Rete: 19′ st Sipos
Arbitro: Bordin di Bassano del Grappa 6
Note: espulso al 20′ st Lorenzini per fallo su chiara occasione da gol. Al 43′ pt espulsione dalla panchina per Claiton e ammonizione per allenatore Baldini. Ammoniti Ciancio, Rosaia, Aloi, Simonetti, Cataldi, Murano, Pinto. Angoli 6-2. Recupero: 1′, 6′.