Notte di bombardamenti nei sobborghi di Kiev, dove lungamente hanno risuonato le sirene degli allarmi, così come a Leopoli, Cherasky, Charkiv e in altre città. A Leopoli, città dell’ovest ucraino finora considerata relativamente sicura, l’allarme è durato due ore, mai così a lungo.
Immagini satellitari mostrano l’avvicinamento dei russi a Kiev con l’uso dell’ artiglieria pesante. I servizi di emergenza ucraini riferiscono che un deposito di alimenti congelati nella regione della capitale ha preso fuoco stamane a causa dei bombardamenti: immagini in rete mostrano un vasto incendio in quello che sembra essere un magazzino a un piano, con fiamme altissime e dense dalla struttura.
Esplosioni nella prima mattinata anche a Nikolaev (nel sud), Dnipro e Kropyvnytskyi (nel centro del Paese), riferisce la Bbc ucraina citando autorità locali. Secondo un canale Telegram gestito da autorità locali, il sistema di difesa aereo di Dnipro è stato attivato con successo. Gli ucraini accusano inoltre la Russia di aver danneggiato un ospedale per la cura di malati di cancro e alcuni edifici residenziali a Mykolaiv con raid con artiglieria pesante, anche se nessuno tra i pazienti del nosocomio è rimasto ucciso nell’attacco.
Il ministro dell’Energia Usa Jennifer Granholm denuncia “violazioni” dei principi base della sicurezza nucleare, che “mettono a rischio la sicurezza”. Kiev inizia a riparare i danni alle linee elettriche che servono la centrale nucleare di Chernobyl.
Sul fronte diplomatico, il Jerusalem Post rivela che il premier israeliano Naftali Bennett avrebbe raccomandato a Volodymyr Zelensett ky di accettare l’offerta di Vladimir Putin di arrendersi per metter fine alla guerra. Il presidente ucraino, che avrebbe però rifiutato in quanto la proposta includeva molti sacrifici per il suo popolo, è tornato successivamente a rimarcare su Facebook che “le azioni degli invasori russi saranno equiparate a quelle dei terroristi dello Stato islamico”.
Intanto la Nato invia 30 mila militari, 200 aerei e 50 unità navali in Norvegia per esercitazioni che inizieranno il 14 marzo. Le esercitazioni erano in programma da tempo ma, riporta Bbc, alla luce dell’invasione in Ucraina assumono un valore maggiore anche perché si tengono non lontano dal confine della Russia.
Sul fronte delle contromisure economiche occidentali, si allunga la lista degli oligarchi russi sui quali gli Stati Uniti impongono sanzioni. Colpiti fra l’altro i componenti dei consigli di amministrazione di Novikombank e Abr Management, mentre vengono congelati gli investimenti in hedge fund americani di Roman Abramovich, con una mossa, scrive il Wall street journal, che mette probabilmente fine ai suoi tentativi di vendita.
Congelato a Trieste dalla guardia di finanza il “Sy A”, maxiyacht del valore di più di mezzo miliardo di euro, riconducibile all’oligarca russo Andrey Igorevich Melichenko. E gli Stati Uniti vietano le importazioni di bevande alcoliche, pesce e diamanti dalla Russia. Mettendo di fatto il divieto a vodka e caviale.
“Il mondo libero si è unito contro Putin”, ha sottolineato Biden, annunciando le nuove misure contro la Russia, cui viene revocata la clausola di nazione più favorita, finiscono i rapporti commerciali normali e sono in arrivo dazi pesanti sui prodotti. Un nuovo pacchetto di sanzioni è annunciato anche dall’Unione europea, che intanto affronta il tema dell’autonomia energetica. Studia un piano anticrisi anche il governo italiano: tagliare i costi dei carburanti e ampliare la platea del bonus sociale per ridurre le bollette di luce e gas, guardando alle imprese ma anche alle famiglie, sempre più in difficoltà. Perché non siamo ancora ad una “economia di guerra” ma è meglio “prepararsi”, spiega il premier Mario Draghi.
Intanto a Washington arriva uno schiaffo all’ambasciata russa, con ignoti che hanno installato un cartello stradale improvvisato che segnala la ‘President Zelensky way’ proprio di fronte all’ingresso della poderosa sede diplomatica. Trattandosi di suolo americano, i russi non possono rimuoverlo. A esprimere sostegno a Kiev anche gli abitanti delle case di fronte alla sede diplomatica, che hanno acceso alle loro finestre luci gialle e blu o esposto palloncini degli stessi colori.