CATANIA – Nulla di fatto nel nuovo incontro sulla vertenza Pfizer a Catania. Il terzo atto si è tenuto nella sede di Confindustria. “Finché l’azienda continuerà a presentarsi al tavolo di confronto senza la revoca dei licenziamenti, in assenza un piano industriale vero e chiaro e in mancanza di un barlume di investimenti che possano garantire il futuro dello stabilimento, continueremo la nostra ferma opposizione a una procedura indecente mirata solo a fare tagli”, dicono i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
“Dopo 10 ore estenuanti di riunione la Pfizer continua a fare orecchie da mercante – tuonano i segretari provinciali -, tirando fuori dal cilindro improbabili proposte che abbiamo prontamente rispedito al mittente non firmando il verbale della seduta odierna. Non siamo disposti a trattare sui 130 lavoratori in lista di licenziamento, ma vogliamo parlare di possibilità di sviluppo. Se poi c’è da discutere su eventuali azioni di fuoriuscita e di accompagnamento all’esodo dei lavoratori, tra i circa 660 attualmente in organico, dopo il piano di rilancio saremo ben lieti di farlo. A oggi però non ci sono le condizioni per andare avanti, anche se Confindustria ha già messo in agenda per giorno 14 un nuovo appuntamento, al quale con molta probabilità non prenderemo parte. Motivo per cui stiamo programmando un nuovo sciopero e faremo inoltre richiesta di convocazione all’Ispettorato provinciale di lavoro”.
I sindacati fanno “ancora una volta appello alla Regione siciliana, perché non perda un solo minuto a convocare il tavolo di crisi regionale ed a tutta la politica regionale e nazionale affinché si unisca al nostro coro di richiesta di attivazione del tavolo di crisi nazionale, con i ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro. Quanto sta accadendo è davvero inaccettabile e dobbiamo fare in modo di evitare questo nuovo dramma, che potrebbe aprile la via a un depauperamento del sito Pfizer etneo”.