Il “Post-doctoral Fellowships 2022 award” è un riconoscimento della Fondazione Umberto Veronesi (Fuv), destinato a giovani scienziati che si sono distinti per i loro studi. Quello di quest’anno è andato a Filippo Torrisi, 32 anni, ricercatore del laboratorio di Fisiologia cellulare e molecolare, del dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche dell’Università di Catania. Torrisi dopo la laurea in Biologia a Catania, ha conseguito la laurea specialistica in Biologia sperimentale e applicata a Pavia e si è dedicato principalmente alla valutazione degli effetti fisiopatologici indotti da radiazioni ionizzanti su tumori radio resistenti mediante modelli in vitro e in vivo. Ed è proprio questo il motivo del premio perché si tratta di un settore di ricerca che risponde alla mission della Fuv, ossia lo sviluppo di nuovi percorsi clinici per superare la resistenza ai farmaci e alla radioterapia e migliorare la prognosi dei pazienti con l’utilizzo di metodologie integrate, comprendenti piattaforme digitali per l’analisi e l’interpretazione di dati utili per la descrizione e la comprensione del sistema biologico studiato.
Il progetto con cui Torrisi ha proposto la sua candidatura alla borsa Fuv 2022 si pone l’obiettivo di indagare e superare i meccanismi di radioresistenza del glioblastoma, un tumore maligno che si localizza nel cervello o nel midollo spinale, rilevandone i processi di immunosoppressione e riprogrammazione metabolica che vengono innescati in risposta al trattamento. L’ipotesi su cui il giovane ricercatore catanese intende indagare è quella di sfruttare le elevate capacità balistiche dei protoni, che reagendo con atomi di boro sono in grado di produrre particelle cariche pesanti, in grado di generare un danno localizzato sul sito tumorale. Il fine ultimo del progetto è quello di rilevare i meccanismi biologici di radioresistenza per proporre strategie terapeutiche innovative che permetteranno di associare agenti radiosensibilizzanti con specifici biomarcatori prognostici e predittivi, che in parallelo all’avanzamento tecnologico legato alla medicina oncologica di precisione, potranno fornire un contributo importante per la cura di tumori difficilmente operabili chirurgicamente, come, appunto, il gliobastoma.