Vladimir Putin parla di progressi nei negoziati. Ma l’attacco russo prosegue, si è esteso nella notte verso ovest avvicinandosi ai confini con la Polonia e nuove sirene antiaereo suonano in pieno giorno a Kiev. Secondo i servizi di intelligence britannici è probabile una nuova offensiva sulla capitale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy in un videomessaggio parla invece di “svolta strategica raggiunta” e aggiunge: “Siamo già sulla strada per la vittoria”.
Domani è previsto un suo collegamento con la manifestazione a Firenze e oggi è tornato a chiedere all’Ue azioni “più forti” contro la Russia. La Nato, con il segretario generale Jens Stoltenberg, afferma di non volere una guerra con la Russia né un’estensione del conflitto al di là dell’Ucraina, mentre l’Ue ha stanziato altri 500 milioni di aiuti militari per l’Ucraina. La presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha ribadito che l’Europa è fermamente a fianco di Kiev e ha annunciato 300 milioni per l’assistenza macro-finanziaria, primo pagamento in un pacchetto da 1,2 miliardi. “Oggi, di fronte all’invasione in Ucraina e alle sue conseguenze umanitarie ed economiche, servono ancora forza e rapidità”, ha twittato il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni.
Secondo Putin l’economia russa è sotto “pesante attacco”, ma il Cremlino ritiene che non ci siano le condizioni per un default. Quanto alle trattative “nessuno esclude” un incontro tra Putin e Zelensky, i quali “si dovrebbero incontrare per ottenere qualche risultato”, riferisce sempre il Cremlino citato dalla Tass. Putin, poi, rivolgendosi al presidente bielorusso Lukashenko, ha detto che “alcuni progressi sono stati compiuti nei colloqui con l’Ucraina. Senza dubbio, ti informerò sulla situazione in Ucraina, in primo luogo sull’andamento attuale dei negoziati che vengono condotti praticamente su base giornaliera. Come mi hanno riferito i nostri negoziatori, c’è stato qualche sviluppo positivo”.
Ma la guerra continua: è salito ad almeno quattro morti e sei feriti il bilancio dell’attacco russo all’aeroporto di Lutsk, nella regione nord-occidentale di Volyn, secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian. Missili e cannonate sono stati segnalati anche su Ivano-Frankivsk, un centinaio di chilometri a sud di Leopoli.
Il municipio di Kiev, dove suono risuonate le sirene, ha invitato i cittadini a nascondersi nei rifugi: dal Pentagono si apprende che le forze russe si sono avvicinate di 5 km nelle ultime 24 ore alla capitale e da foto satellitari mostrate da Cnn emerge che il maxiconvoglio lungo 60 km si è ‘disperso’ e redistribuito in aree circostanti.
Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha annunciato che ci sono 16 mila volontari, soprattutto dal Medio Oriente, pronti ad arruolarsi nel Donbass. Il consigliere di Zelenski Mykhailo Podolyak li definisce “combattenti dell’Isis da usare contro i civili ucraini” e prosegue: “Ingaggiare l’Isis e la propaganda russa sulle armi chimiche testimonia il tentativo di portare in Ucraina uno ‘scenario siriano'”.
Sul fronte delle sanzioni, anche il Canada ha deciso di colpire il miliardario russo Roman Abramovich e altri quattro oligarchi, mentre la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, ha imposto sanzioni a 386 membri della Duma russa. Il Cremlino denuncia una “crescente pericolosa russofobia” in molti Paesi dell’Occidente, mentre l’ufficio del procuratore generale russo chiede che Meta, la società di Facebook e Instagram, venga riconosciuta come organizzazione estremista, dopo la decisione di togliere la censura ai post contro la Russia.