L’Italia sa come si fa. Lo hanno ripetuto sia il commissario tecnico Roberto Mancini sia il capitano azzurro Giorgio Chiellini alla vigilia della prima partita decisiva, domani sera alle 20.45 al Barbera di Palermo contro la Macedonia del Nord per la qualificazione ai Mondiali in Qatar. Fallire sarebbe un disastro, e non solo per la nazionale campione d’Europa. L’Italia ha anche fresco in testa il ricordo della delusione della mancata qualificazione ai mondiali del 2018.
Ed è proprio l’assenza degli azzurri all’ultimo Mondiale che carica di tanti significati il primo dei due spareggi attraverso cui ottenere il pass per il Qatar. Nel pensiero comune di tifosi e addetti ai lavori, infatti, rientra nella normalità delle cose per la squadra campione d’Europa battere la Macedonia del Nord domani e poi qualificarsi.
La partita di domani passerebbe alla storia solamente in caso di risultato negativo. Ma nessuno nel gruppo azzurro vuole pensare a questa eventualità. “Non abbiamo avuto tanto tempo per preparare la partita – ha detto Mancini -; qualcosa abbiamo provato, ma proprio per il poco tempo a disposizione abbiamo cercato di rimettere insieme il gruppo dell’Europeo tranne qualcuno. I ragazzi proprio per questo sanno cosa devono fare. La delusione di quattro anni fa? Non so se possa servire da stimolo per i giocatori che hanno affronto la Svezia, ma è qualcosa che fa parte della vita di uno sportivo: possono esserci momenti pieni di vittorie entusiasmanti e altri momenti deludenti. Magari si potesse solo vincere. Ma è inutile tornarci sopra, basta essere concentrati. La nostra è una squadra che sa giocare a calcio e deve essere concentrata su quello che sa fare”.
È innegabile, però, che il valore della partita di domani sera sia molto alto non solo dal punto di vista sportivo per il risultato, ma anche per la politica sportiva. Gravina ribadisce che in caso di eliminazione non si dimetterebbe. E’ chiaro però che un flop avrebbe conseguenze incalcolabili, al di là di quelle economiche a tutti chiare. Dopo l’eliminazione di quattro anni fa, tutto è cambiato e gli azzurri hanno intrapreso un percorso che li ha portati a diventare campioni d’Europa questa estate. Tutto adesso torna in discussione, nonostante un cammino quasi perfetto nel girone.
“Non credo che sia una Nazionale diversa da quella dell’Europeo – ha detto Mancini – abbiamo sempre cercato di fare il nostro gioco. La squadra non è cambiata ha voglia di vincere, di giocare e di fare gol”. Certo, l’aiuto che Mancini pensava di avere con il rinvio di una giornata di campionato per avere più tempo per preparare la partita, non è arrivato. Ma il commissario tecnico non si è perso d’animo e a parte lo stage di fine gennaio ha trovato il modo di incontrare i suoi ragazzi nelle ultime settimane con una serie di appuntamenti a cena in giro per l’Italia.
“Il mio giro gastronomico è andato bene – ha raccontato Mancini -, era necessario farlo per vedere un po’ di più i giocatori, visto che da novembre ci siamo rivisti solamente a gennaio per due giorni e non con tutti. Era importante rivedersi per parlare un po’ tutti insieme, chiacchierare e dirsi su casa avremmo lavorato in questa settimana. È stato un incontro positivo per sapere cosa fare e cosa non fare in campo”.
Dal punto di vista della formazione Mancini non entra nel dettaglio di chi schiererà. Fatto sta che questa squadra ha i suoi punti fermi. È il caso di Verratti, Jorginho (“dopo i due errori in azzurro, ha segnato sette rigori di fila: se ce ne capita uno vedremo..”, sorride Mancini) e Barella a centrocampo e di Immobile e Insigne in attacco. Con loro in avanti ci sarà Berardi. L’unico dubbio è in difesa ed è legato alle condizioni di Chiellini che sembra pronto per mettere insieme la sua 115esima presenza azzurra. Se così fosse giocherebbe in coppia con Bastoni al centro, con Florenzi ed Emerson sulle fasce davanti a Donnarumma. “Non dobbiamo avere paura – ha chiosato il capitano azzurro – Da novembre pensiamo a questo play off: aver fallito il Mondiale quattro anni fa puo’ aiutarci, e’ un’esperienza che abbiamo vissuto e sappiamo come affrontare lo spareggio. Quanto a me, vorrei chiudere la carriera in bellezza: giocando la Coppa del Mondo”.