LENTINI (SIRACUSA) – E’ uscito di casa, assieme al figlio, lui per andare in una pizzeria e il giovane a prendere dell’acqua in un supermercato, e quando un’ora dopo è rientrato ha trovato la moglie sul letto, le ha tolto il coltello dal collo e ha tentato di rianimarla, ma era già morta, e con uno straccio ha pulito la pozza di sangue per terra nella stanza. E’ la ricostruzione fornita, a Ore 14 di Raidue, da Massimo Cannone, il tappezziere di 45 anni marito di Naima Zahir, la coetanea originaria del Marocco, ritrovata la sera di due giorni fa senza vita a terra nella loro abitazione di Lentini.
Cannone formula un’ipotesi sull’accaduto: “Secondo me ha fatto tutto da sola, poi non lo so…”. “Quando sono entrato – ha detto – le ho tolto il coltello dal collo, uno di quelli che abbiamo in cucina, e ho cercato di darle aiuto. La porta di casa non era stata forzata. C’era sangue dappertutto perché prendeva dei farmaci anticoagulanti per curare l’ischemia. Ho preso uno straccio e ho pulito il sangue per terra. Poi ho mandato un messaggio a mio figlio dicendogli di andare da suo zio perché non volevo che vedesse quella scena. E’ stato mio fratello che ha chiamato polizia e l’ambulanza”.
La Procura di Siracusa, come atto dovuto per eseguire un atto irripetibile, lo ha indagato per omicidio volontario. Dall’esame potrebbero emergere elementi determinanti sulla dinamica della morte della donna, che sarebbe stata pugnalata. “E’ vero che mi hanno indagato – ha confermato Cannone -; mi hanno anche sequestrato tutti gli abiti, ma sono libero e mercoledì c’è l’autopsia. Mi hanno detto che non dovevo toccare alcunché, perché è la scena del crimine. Ma io non potevo non cercare di aiutarla. Perché non ho chiamato un’ambulanza? Perché al 90% era morta, anzi sicuramente era morta. Non sapevo quello che facevo, il quel momento il mio cervello è andato in tilt. Problemi in famiglia? Mai avuti in 25 anni di matrimonio, e mai tra noi”.
L’autopsia sarà eseguita dopodomani. Interrogati a lungo anche il figlio diciannovenne della coppia, amici e vicini di casa. Al medico legale Giuseppe Ragazzi il compito di accertare le cause del decesso e stabilire se ci siano stati segni di colluttazione. Gli inquirenti dovranno stabilire come la donna è morta: se è stato un omicidio o, se come sostiene l’uomo, sia stato un incidente o un suicidio.