Servivano ottomila euro per un autobus che portasse dall’Ucraina ad Agrigento i profughi. Carla Bartoli, la figlia di Andrea, colui che ha dato vita alla Farm cultural park di Favara, ne ha raccolti quasi diecimila in due giorni. “Con l’aiuto dei miei genitori – scrive Carla Bartoli sulla piattaforma di raccolta fondi GoFundMe – mi sono informata sul prezzo per un bus disposto a raggiungere il confine ucraino per portare un po’ di gente qui in Sicilia. Confrontandomi con la mia comunità ho scoperto con stupore che tantissime famiglie sono disposte a ospitare queste persone, specialmente donne e bambini”.
Sono centinaia le offerte da parte dei siciliani. “Abbiamo accolto due adulti con figli – dice don Sergio Ciresi, direttore della Caritas di Palermo -, siamo in attesa che arrivino nel capoluogo altri due gruppi, uno di nove persone e uno di dieci. Abbiamo tante richieste sia di ospitalità, sia di semplici cittadini che desiderano accogliere nelle loro case i profughi che fuggono dall’Ucraina in guerra. Stiamo ricevendo tante segnalazioni e numerose proposte da parte di palermitani generosi pronti a dare una mano”.
Tanti siciliani dunque aprono la porta di casa a eventuali profughi ma non sanno come fare per accoglierli. Si chiedono a chi devono rivolgersi. “Dal punto di vista operativo è fondamentale in questi casi il coordinamento e noi come Caritas di Palermo seguiamo le indicazioni della Caritas italiana mobilitata per la raccolta fondi, anche perché abbiamo anche la Caritas dei Paesi confinanti, come Polonia, Romania, Ungheria e Moldavia, che si è già attivata con i suoi uffici delle città in prossimità dell’Ucraina”, spiega don Sergio.
“Ci sono anche delle regole da rispettare per l’ingresso di cittadini non comunitari, i rifugiati per esempio possono entrare in Italia regolarmente, devono essere vaccinati e vanno segnalati in questura”. La diocesi di Cefalù ha annunciato che da domani accoglierà 3 mamme e i loro 5 figli in una struttura del seminario diocesano. Ci sono diverse associazioni che ricevono adesioni per ospitalità ma non c’è ancora un sistema centralizzato.
A Siracusa dovrebbero arrivare già domani le prime famiglie, secondo quanto riferito da Damiano De Simone, presidente della Consulta civica della città, in contatto con il Consolato Generale di Ucraina a Napoli: “Sono fino a questo momento 90 le famiglie che hanno dato disponibilità per un totale di 142 posti letto, soprattutto a Siracusa ma anche in provincia”, spiega De Simone.
Il presidente della Regione Nello Musumeci, in seguito all’ordinanza di Protezione civile nazionale che delega le Regioni a mettere in campo le azioni di accoglienza e assistenza a favore dei cittadini in fuga dall’Ucraina, è delegato all’organizzazione dell’ospitalità. L’assessorato dell’Istruzione e della formazione ha messo subito a disposizione 200 mila euro a sostegno degli istituti scolastici siciliani che accoglieranno studentesse e studenti ucraini. Domani, sia nella prefettura di Palermo, ma anche in quella di Trapani e nelle altre dell’Isola, sono state convocate riunioni con tutti i soggetti coinvolti a partire dai comuni, dalla Regione e dalle Caritas locali. Un’altra riunione è in programma all’assessorato regionale Famiglia e politiche sociali che ha un ufficio speciale immigrazione, coinvolto nell’accoglienza di coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina.