ACIREALE (CATANIA) – Intere aree del cimitero comunale di Acireale sono interdette al transito dei visitatori, impossibilitati dal posare un mazzo di fiori o recitare una preghiera davanti al sepolcro del proprio caro. È solo uno degli aspetti che raccontano lo stato di degrado e di abbandono in cui versa ormai da tempo il cimitero acese, come documentato da Gianluca Cannavò, presidente dell’associazione ‘L’impegno continua’. Nel corso di una recente visita, l’ex amministratore locale ha constatato, sollecitato anche dalle segnalazioni di alcuni cittadini, le condizioni dell’intera area, alcune delle quali a rischio crollo. La cenere vulcanica, non ancora rimossa, completa il quadro desolante. “Ho avuto modo di appurare come la situazione al cimitero sia sempre più indecorosa – spiega Cannavò -. È inconcepibile che un luogo sacro sia lasciato dall’amministrazione comunale in questo stato di abbandono. Ma non si tratta solo del dovuto e doveroso decoro, l’area rappresenta anche un pericolo per chi vi accede per far visita ai propri cari”.
“Molte aree, in prossimità di colombari, sono a rischio crolli e, nonostante siano interdette al pubblico, sono frequentate da chi vuole comprensibilmente raggiungere la tomba dei propri cari. Chiedo all’amministrazione comunale – prosegue Cannavò – quando avranno inizio i lavori di messa in sicurezza, sempre che siano previsti. Chi non ha rispetto per i defunti, non ha nemmeno rispetto per chi è ancora in vita”. Oltre all’evidente ammaloramento delle strutture funerarie, c’è anche da risolvere la carenza di loculi. “I cittadini attendono risposte concrete – dice ancora Gianluca Cannavò -. La carenza di loculi è divenuta un’altra emergenza. Una situazione che ormai da tempo è emersa in tutta la sua drammaticità. Il cimitero risulta fortemente sottodimensionato rispetto alla richiesta di spazi e non si può più ritardare la risoluzione del problema, che sta creando numerosi disagi ai cittadini. Anche questo dimostra l’inadeguatezza dell’attuale amministrazione comunale. Fortunatamente manca poco alla conclusione di questa stagione politica caratterizzata dall’approssimazione”.
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