PALERMO – Forza Italia candida Francesco Cascio alle prossime Amministrative di Palermo. Lo ha annunciato in una nota il coordinatore regionale del partito in Sicilia, Gianfranco Miccichè. “Il mio auspicio – aggiunge Miccichè – è che su questo nome, storico e autorevole del centrodestra, la coalizione possa trovare l’unità sperata”. Da oggi sono dunque cinque i candidati del centrodestra in corsa per la poltrona dell’uscente Leoluca Orlando. Oltre a Cascio ci sono Roberto Lagalla (Udc), Totò Lentini (Mpa), che ha presentato la sua candidatura ieri, Francesco Scoma (Lega) e Carolina Varchi (Fratelli d’Italia).
“Dovrebbe essere al massimo entro giovedì la presentazione pubblica alla città della mia candidatura e in quella circostanza sveleremo anche il logo della lista a mio sostegno, abbiamo tutto pronto ma come si chiama lo diremo quel giorno”, ha detto Cascio. A supporto del dirigente dell’Asp di Palermo, oltre a quella personale del candidato sindaco, ci saranno altre liste, Forza Italia e Coraggio Italia cui se ne aggiungeranno altre in fase di perfezionamento. “Attualmente – dice Cascio – abbiamo tre liste che valgono almeno il 20% dei voti, liste molto forti. Siamo oggi il primo partito della coalizione di centrodestra e abbiamo la certezza di aggregare una alleanza sul mio nome che sarà più forte di una sola candidatura di Forza Italia. Una volta che ho un mandato ufficiale di candidato sarà mio compito allargare la base di partenza della mia candidatura e in questo percorso guarderò prima al mondo di centro, poi anche a sinistra, ma ovviamente a me spetta parlare con tutti i partiti del centrodestra, anche con gli autonomisti per cercare di trovare una sintesi”.
“Ritengo che ci possano ancora essere le condizioni per costruire una coalizione sperando di ridurre il numero dei candidati nel centrodestra – aggiunge Cascio -. Se il centrodestra arriverà in ordine sparso vedremo chi arriverà al ballottaggio. Sono l’ultimo che ha fatto un passo avanti, eventualmente sarei l’ultimo a farne uno indietro. Il problema non è fare un passo indietro, ma non si è voluta gestire questa vicenda fin dall’inizio nell’ottica di una composizione unita del quadro. Chiunque è partito ritenendosi il depositario delle regioni di tutta l’alleanza. E secondo me questo ha messo in crisi tutta la coalizione. Ho sperato sino all’ultimo che gli altri fossero riflessivi e che ci fosse una sintesi, ma non resterò da solo”.