CATANIA – I carabinieri di Catania, stazione di Nesima, hanno arrestato un 31enne indagato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e lesioni personali aggravate. In più circostanze, con violenza e minaccia, ha indebitamente preteso denaro da un coetaneo catanese. Vittima e aguzzino, in passato vicini di casa, si sono per caso incontrati dopo circa tre anni quando il malcapitato, dopo aver riconosciuto in vendita sul web una consolle Playstation che gli era stata rubata in casa poco tempo prima, fingendosi interessato all’acquisto ha concordato un appuntamento con il venditore, riconoscendo così il 31enne ex vicino di casa. I due sarebbero giunti al compromesso: nessuna denuncia in cambio dell’immediata restituzione della refurtiva, anche se il 31enne si dichiarava estraneo al furto.
Ma il 31enne nei primi giorni del mese di marzo scorso, a distanza di tre anni, ha raggiunto la vittima sotto casa mentre si trovava in compagnia della fidanzata e avrebbe preteso la somma di 400 euro mensili per il fatto che, in passato, gli aveva restituito le consolle. Al rifiuto dell’uomo, che tra l’altro precisava di averlo favorito astenendosi dal denunciarlo, il 31enne, esperto di pugilato, ha prima colpito l’uomo con pugni e calci con una tale violenza da farlo cadere in terra procurandogli la frattura del naso e di una costola, poi ha picchiato anche la donna che, terrorizzata, stava tentando di avvisare i carabinieri prima di essere presa e sbattuta sul muro, con la conseguenza di un trauma cranico. La coppia di fidanzati non ha tentato di opporsi alla violenza del 31enne dopo avere visto nella cintola di quest’ultimo una pistola e atterriti per le intimidazioni che rivolgeva loro asserendo di far parte di un’organizzazione criminale mafiosa catanese “Sai a chi appartengo io? Ai Carcagnusi! Non sai cosa sono capace di fare!”.
A distanza di una settimana dall’accaduto, il 31enne, inoltre, recatosi nell’abitazione dei genitori della vittima e dopo averli minacciati di morte, ha aumentato la richiesta estorsiva da 400 a 500 euro mensili. A questo punto, temendo per la propria incolumità e per quella dei familiari ormai costretti a cambiare le proprie abitudini di vita, la vittima dell’estorsione ha deciso di rivolgersi ai carabinieri.