PALERMO – Si è svolta stamattina al parco Piersanti Mattarella (ex Giardino Inglese), la cerimonia celebrativa del 77° anniversario della Liberazione, giornata di festività nazionale. Alla presenza dei vertici delle forze armate, delle forze di polizia territoriali, delle delegazioni dell’Anpi e delle associazioni combattentistiche e d’arma, oltre che di numerosi cittadini, presso i cippi commemorativi dei martiri siciliani della Divisione Acqui e del comandante partigiano Pompeo Colajanni, sono state deposte le corone d’alloro dal prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, dal sindaco Leoluca Orlando e dal presidente dell’Anpi Ottavio Terranova. Un corteo ha poi sfilato lungo via Libertà fino al Teatro Massimo.
“Il 25 aprile come ogni anno conferma l’atto di omaggio e gratitudine nei confronti di chi ha perso la vita per l’affermazione di quella Costituzione repubblicana e di quei diritti che in questo momento sono violati in varie parti del mondo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando -. Il mio pensiero va in particolare al popolo ucraino che subisce l’aggressione militare della Russia, aggravata da veri e propri crimini di guerra, e che cerca di inviare un messaggio al mondo in difesa del diritto alla vita e del diritto alla pace”.
“Le guerre uccidono non soltanto in Europa – ha aggiunto Orlando – ma anche in altre parti del mondo, ricordiamolo quando tanti migranti fuggono dall’Africa e dall’Asia. Lo dico esprimendo grande solidarietà al popolo ucraino, una solidarietà che la città di Palermo sta dimostrando accogliendo gli ucraini. Essere qui numerosi, come non mai, è la conferma che il popolo palermitano è legato ai principi fondamentali del diritto alla pace e del diritto alla vita”.
“Palermo non è vittima del pensiero unico. E’ contro il pensiero unico che calpesta il valore della democrazia. Affermare che gli antifascisti sono tutti uguali è un insulto alla lotta di Liberazione. Questo è il senso vero del 25 aprile a Palermo. Non è consentito – ha concluso il sindaco di Palermo – che qualcuno in nome della polemica interna alle forze democratiche possa tentare di sostenere tesi fasciste e naziste e che appartengono a un pericoloso ritorno al passato”.
“La pace è in pericolo”. Il presidente dell’Anpi di Palermo, Ottavio Terranova, lancia un forte grido d’allarme davanti al cippo che ricorda i martiri di Cefalonia e Pompeo Colajanni, il partigiano “Barbato” che partecipò alla liberazione di Torino. La solidarietà al popolo ucraino passa, nelle parole di Terranova, attraverso il ricordo della “Resistenza italiana i cui valori si ritrovano nella Costituzione e nel sistema di diritti alla base della democrazia repubblicana”. Terranova lancia un appello per la pace che non sia affidata solo alle armi perché, dice, “le armi chiamano altre armi”. L’obiettivo deve essere quello di “perseguire la pace con la difesa della vita di tutti”. “Questo – aggiunge il vice presidente di Anpi Palermo, Armando Sorrentino – è un giorno emblematico per la fase tragica che viviamo. La condanna dell’invasione dell’Ucraina è netta e si unisce al rammarico che non sia stata sviluppata subito un’azione diplomatica per fermare l’aggressione”.