PALERMO – Momenti di tensione oggi alla clinica Triolo Zancla di Palermo dove una donna di 29 anni al quarto mese di gravidanza ha perso la bambina che teneva in grembo. Per i familiari che hanno assediato questa mattina la clinica si tratta dell’ennesimo caso di malasanità, per i medici della struttura sanitaria un aborto spontaneo.
Per cercare di riportate la calma sono intervenuti diverse volanti di polizia. Il marito ha inveito contro i medici danneggiando le suppellettili della clinica e lanciando anche una bottiglia contro uno dei sanitari imprecando e minacciandoli. “Domenica scorsa mia cognata di 29 anni, alla sua seconda gravidanza – racconta una parente -, si è recata nella clinica dove era seguita a causa di alcuni disturbi. Aveva detto ai medici di aver notato delle perdite e aveva chiesto degli esami per stabilire le condizioni del feto. I medici hanno accertato che il cuore della piccola batteva e hanno eseguito una visita di routine rimandandola a casa. Ieri sarebbe dovuta andare in clinica per eseguire un altro esame”.
Per il titolare della clinica Luigi Triolo, “premessa la comprensione per il dolore per la perdita dell’embrione, bisogna dire che si tratta di una gravidanza nel corso della ventesima settimana, epoca in cui non vi è alcuna possibilità di prevenzione di tali eventi, soprattutto per la causa riscontrata sull’embrione dopo l’espulsione del feto”.