CATANIA – “Perché ora Pfizer decide di escludermi e decide che io non sono la persona adatta a contribuire a questo ‘viaggio comune’? Perché dopo aver formato e migliorato persone, decide di abbandonarle e di non usare questo prezioso pacchetto di conoscenze, know-how, skill che lei stessa ha contribuito a implementare?”. Lo scrivono, in una lettera aperta, i lavoratori del sito di Catania della multinazionale del farmaco all’amministratore delegato della società, Paivi Kerkola, sul piano di esuberi di 130 dipendenti annunciato nel capoluogo etneo. Il contenuto della missiva, di tre pagine, scritta in italiano e in inglese, è stato reso noto da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Ugl Chimici che l’hanno anche controfirmata.
A Paivi Kerkola i lavoratori catanesi chiedono “perché pensa che queste stesse persone, queste stesse risorse, questo stesso stabilimento, non possano contribuire a nuove sfide?” e “non possono combattere per la costruzione di nuovi impianti, di nuove tecnologie, di nuove opportunità, di nuovi farmaci?”. “Perché Pfizer – si legge ancora – decide di salvare il mondo dalla pandemia ma decide allo stesso tempo di non salvare i suoi stessi lavoratori, offrendo la possibilità di migliorare il sito con coraggio ed eccellenza?”.
“Lo stabilimento di Catania – ricordano i lavoratori del sito etneo – non si è mai sottratto alle sfide, dai momenti più difficili di novembre 2014 alle consuete ispezioni che anche recentemente hanno premiato e confermato l’efficienza del personale dello stabilimento. Per questo motivo i lavoratori non capiscono perché questo stesso coraggio, questa stessa eccellenza, questa stessa gioia nell’affrontare problemi e le prove quotidiane non siano premiate dalla nostra compagnia: Pfizer.”
La lettera integrale
Questa è Pfizer, la Compagnia che sa che le innovazioni cambiano la vita ai pazienti. E che ha messo in pratica questo principio! Infatti ha salvato milioni di persone nel mondo mettendo a punto in poco tempo un nuovo vaccino contro il Covid. Questo mi rende particolarmente orgogliosa di essere parte di Pfizer. Questa è Pfizer, la Compagnia che ama i propri dipendenti, donando supporto psichico ed economico nei momenti più difficili della pandemia. Ma anche nella vita di tutti i giorni, con strumenti che i lavoratori conoscono e sanno di potere usare in ogni momento. Questa è Pfizer, la Compagnia che con il valore del coraggio mi sostiene nelle sfide quotidiane per migliorare la qualità del sito in cui lavoro, la qualità del mio lavoro e quindi la qualità dei farmaci in esso prodotti. Questa è Pfizer, la Compagnia che promuove l’eccellenza mia e dei miei colleghi con iniziative di studio e approfondimento di problematiche specifiche e supporta le migliori idee attraverso guide condivise affinché tutti i lavoratori possano riconoscersi in un unico valore: dare al mondo farmaci prodotti in qualità. Questa è Pfizer, la Compagnia che riconosce i tuoi meriti a prescindere dal tuo sesso, dalla tua razza, dalla tua religione. La Compagnia che pratica l’equità e il rispetto dei diritti umani accogliendo le proposte di miglioramento fatte da tutti perché tutti hanno voce e tutti possono contribuire all’efficienza del sito e quindi della Compagnia. Questa è Pfizer, la Compagnia che ha compiuto il suo primo atto di innovazione al sito di Catania installando un impianto fotovoltaico, dando così un concreto messaggio positivo di attenzione all’ambiente, al clima, all’ecologia e alla sostenibilità. Questa è Pfizer, la Compagnia che con gioia ogni mattina mi permette di raggiungere il mio posto di lavoro cantando serena e di condividere insieme ai miei colleghi il successo per un lavoro ben fatto insieme. Questa è Pfizer, la Compagnia che da più di 20 anni alimenta e sostiene i miei progetti di vita, le mie aspirazioni di carriera e le mie esigenze di lavoratrice. Tutto questo è Pfizer!!!!! Perché ora Pfizer decide di escludermi e decide che io non sono la persona adatta a contribuire a questo ‘viaggio comune’? Perché Pfizer dopo aver formato e migliorato persone, decide di abbandonarle e di non usare questo prezioso pacchetto di conoscenze, know-how, skill che lei stessa ha contribuito a implementare? Perché pensa che queste stesse persone, queste stesse risorse, questo stesso stabilimento, non possano contribuire a nuove sfide? Non possono combattere per la costruzione di nuovi impianti, di nuove tecnologie, di nuove OPPORTUNITA’, di nuovi farmaci? Perché Pfizer decide di salvare il mondo dalla pandemia ma decide allo stesso tempo di non salvare i suoi stessi lavoratori, offrendo la possibilità di migliorare il sito con coraggio ed eccellenza? Lo stabilimento di Catania non si è mai sottratto alle sfide, dai momenti più difficili di novembre 2014 alle consuete ispezioni che anche recentemente hanno premiato e confermato l’efficienza del personale dello stabilimento. Per questo motivo i lavoratori non capiscono perché questo stesso coraggio, questa stessa eccellenza, questa stessa gioia nell’affrontare problemi e le prove quotidiane non siano premiate dalla nostra Compagnia: Pfizer.