Solo chi ha speso gran parte della propria vita professionale per assistere i pazienti colpiti da ictus poteva pensare e mettere nero su bianco su un tema di grande importanza scientifica ma soprattutto di grande impatto sociale. Il catanese Pietro Banna, lasciato il camice di medico ospedaliero del Vittorio Emanuele di via Plebiscito, non ha certo dimenticato i suoi assistiti e ha deciso di dare loro un aiuto che per quella generazione va ancora benissimo: un libro.
Il titolo “L’ictus, storie di chi ha vissuto e vinto la malattia. Racconti e personaggi della letteratura” lascia subito intendere che non si tratta di una pubblicazione scientifica anche se con termini molto semplici fornisce spiegazioni ai pazienti e ai loro familiari. In effetti attraverso le storie, cliniche e non, di ricoverati si capisce quanto sia impegnativo il percorso non solo del malato ma di tutti quelli che gli ruotano in qualche modo attorno: dall’equipe sanitaria multidisciplinare all’indotto sociale fatto di famiglia, amici e colleghi di lavoro.
“Questo libro – spiega Banna – è dedicato ai pazienti con ictus e ai loro familiari e divulga alcune conoscenze scientifiche sull’ictus, raccoglie una serie di testimonianze di persone che hanno avuto la malattia ed hanno pubblicato le loro storie di vita. Gli avvenimenti seguono un filo conduttore comune: dall’inizio improvviso della malattia, al ricovero ospedaliero ed alla lunga riabilitazione, terminando con la fase di stabilizzazione o cronicizzazione della patologia”.
Nel libro non mancano i personaggi popolari e conosciuti dal grande pubblico della tv come i giornalisti Andrea Vianello e Francesco Malgaroli, l’attore Cesare Bocci, insieme alla moglie Daniela Spada, Rosy Arena, moglie dell’attore Bruno, l’attrice Sharon Stone, la scrittrice Lisa Festa. Per non parlare di personaggi con ictus, presenti nella letteratura non medica, attraverso gli scritti di Alexandre Dumas, Luigi Pirandello, Georges Simenon, Andrea Camilleri, Umberto Eco, solo per citarne alcuni.
“L’obiettivo principale del libro – dice Banna – è quello di far conoscere ai pazienti i meccanismi e i fattori che hanno causato la malattia e stimolarli a migliorare la loro qualità di vita e la loro condizione di disabilità”. Il libro non è in vendita, verrà donato alle unità specialistiche degli ospedali e delle strutture riabilitative, per essere distribuito ai pazienti, ai loro familiari e al personale che li assiste.