Alessio L’Episcopo, 39 anni, l’operatore sanitario che durante il lockdown violentò una una disabile ricoverata all’Oasi di Troina, rimasta incinta, è stato condannato a 10 anni di carcere dal tribunale di Enna, presieduto da Francesco Pitarresi (pubblici ministeri Stefania Leonte e Orazio Longo). L’uomo, che era difeso dall’avvocato Eliana Maccarrone, era accusato di violenza sessuale aggravata “dall’aver commesso il fatto ai danni di una donna disabile e nel momento in cui la stessa era a lui affidata”.
La vicenda è emersa nell’ottobre 2020, dopo la denuncia dell’avvocato della vittima, Eleanna Parasiliti Molica, ma troppo tardi per far sì che la ragazza, affetta da gravi patologie connesse a una rara malattia genetica potesse interrompere la gravidanza. L’operatore sanitario, messo alle strette dagli agenti della Squadra mobile, confessò di avere violentato la giovane mentre questa era positiva al Covid e ricoverata all’Istituto di Troina.
Gli assistenti che si prendevano cura della giovane si erano accorti che c’era qualcosa di diverso in quella ventiseienne con gravi problemi psichici che comunica solo con lo sguardo. La donna era incinta, alla venticinquesima settimana di gestazione, dunque la violenza era avvenuta nei giorni drammatici del lockdown, quando l’Oasi era zona rossa per la presenza di 162 positivi fra pazienti e infermieri.