CATANIA – Il Questore di Catania ha emesso cinque Daspo, di durata compresa tra uno e quattro anni, per aggressione agli arbitri di due partite di calcio dilettante: Atletico Picanello-Real Trinacria, per Giovanissimi Under 15, giocata il 7 marzo al Velletri, e San Giorgio Catania-Ragazzini Red, di Terza categoria, disputata l’8 maggio al Valle di San Giovanni Galermo.
In particolare i provvedimenti sono stati emessi nei confronti di A. P., di 36 anni, e S. S., di 31, in quanto, in qualità di dirigenti sportivi della società Atletico Picanello, per tutta la durata dell’incontro hanno tenuto una condotta minacciosa, aggressiva e intimidatoria nei confronti del direttore di gara e del tutor, contribuendo a esasperare gli animi dei giocatori, fino a quando uno di quest’ultimi, di appena 13 anni, dopo la decisione arbitrale di sospendere l’incontro ha colpito l’arbitro con un pugno all’addome. Il direttore di gara è riuscito con non poche difficoltà a rifugiarsi negli spogliatoi e poi, mentre si accingeva a lasciare il campo sportivo a bordo dell’auto per andare al pronto soccorso, è stato inseguito da diversi scooter con a bordo dei giovani, verosimilmente sostenitori della squadra dell’Atletico Picanello, che per diverse centinaia di metri continuavano a insultarlo e minacciarlo costringendolo, praticamente, a fuggire dal quartiere. Per i due dirigenti il Daspo rispettivamente di due e un anno.
Provvedimento anche per il 45enne P. F., giocatore del San Giorgio Catania, che durante il primo tempo dell’incontro, subito dopo l’espulsione di un suo compagno di squadra, ha colpito l’arbitro con un violento calcio, sferrato tra il petto e le costole; finito a terra il direttore di gara ha ricevuto anche diversi sputi in faccia. Successivamente, con non poche difficoltà, è riucito a raggiungere gli spogliatoi, ricevendo minacce di morte da un altro giocatore e ulteriori intimidazioni dall’assistente di parte della squadra del San Giorgio Catania, che lo “invitava” a non far cenno di quanto accaduto nel referto di gara. La durata del daspo in questo caso è di 4 anni.
Quattro anni pure per il giocatore espulso, il 47enne P. S., sempre del San Giorgio Catania: subito dopo il cartellino rosso ha minacciato l’arbitro dicendogli “Non ti preoccupare che oggi l’unico ca pigghia coppa ca si’ tu, nun tinni vai di ca sanu”. E mentre l’arbitro stava estraendo il cartellino rosso, lo ha afferrato per i polsi bloccandolo e continuando a urlargli “Pezzo di merda, oggi si’ mottu!”, mentre gli sputava diverse volte in faccia. Successivamente, con il direttore di gara a terra dolorante poiché colpito dal calcio, P. S. ha continuato a sputargli addosso e, non contento, lo ha afferrava per il collo e per un braccio nel tentativo di impedirgli di raggiungere gli spogliatoi, urlandogli sempre contro insulti e minacce di morte.
Infine un anno di daspo per il 41enne R. G., assistente di parte del San Giorgio Catania, che con toni minacciosi ha intimato all’arbitro ancora dolorante di non fare menzione nel referto dei fatti occorsi e, anzi, gli suggeriva la frase da scrivere: “Dagli la vittoria a tavolino dicendo che la squadra a seguito di infortuni sarebbe rimasta in sei”.