Una cinquantina di villaggi in Polyssia, regione ucraina del Nord ai confini con la Bielorussia, “hanno vissuto orrori come a Bucha”, secondo il direttore di Caritas Kiev-Zhytomyr, padre Vitalyi Uminskyi. Caritas Spes riferisce di torture, uccisione di civili, distruzioni e saccheggi. A Maryanivka sono morti cinque bambini che erano usciti dal rifugio della scuola che in quel momento è stata attaccata. I villaggi sono stati occupati dai russi per 47 giorni, ora liberati, ma solo in questi giorni sono stati raggiunti da Caritas.
Sul fronte russo il ministero della Difesa ha reso nota un’esercitazione con attacchi simulati attraverso missili capaci di testate nucleari nell’enclave occidentale di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania. Eseguite anche azioni “in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica”. Citando alti dirigenti americani, il New York Times scrive che gli Usa hanno fornito info di intelligence che hanno aiutato Kiev a uccidere numerosi generali russi morti in azione.
‘Battaglie sanguinose’ nell’acciaieria Azovstal vengono infine riferite dal Battaglione Azov che difende l’impianto di Mariupol. È ‘il cuore della guerra’, dice un consigliere del ministro della difesa di Kiev alla Bbc, la sua protezione è la priorità numero uno per la leadership ucraina. Gli amministratori locali parlano di ‘una pioggia di bombe’, con i russi già oltre la recinzione dello stabilimento, diventato ‘un inferno’. Tutti gli sforzi sono concentrati sulla difesa del complesso industriale e per altre evacuazioni. Nella notte sirene d’allarme antiaereo in tutto il Paese, Kiev riferisce di un nuovo bombardamento su Kramatorsk, mentre sostiene di aver ripreso il controllo di insediamenti intorno a Mykolaiv e Kherson.