Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe scampato a un attentato dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Lo sostiene Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, secondo quanto riportano diversi media ucraini. “C’è stato un tentativo non molto tempo fa. Si tratta di un’informazione non pubblica e di un tentativo assolutamente fallito. Ma è successo davvero circa 2 mesi fa”, ha detto Budanov.
Intanto le forze russe stanno sminando l’acciaieria Azovstal a Mariupol, avverte il ministero della Difesa di Mosca. “I genieri russi effettuano ricognizioni ingegneristiche e bonificano i terreni dell’acciaieria da ordigni esplosivi”. Oltre 100 ordigni esplosivi sono stati distrutti in due giorni. Tutti i prigionieri dell’Azovstal detenuti nel Donetsk saranno processati. Ma “non si può discutere la possibilità di scambio” dell’oligarca Medvedchuk, che “non è un militare, con chi ha lasciato l’Azovstal”, dice il Cremlino.
La viceministra degli Esteri ucraina, Emine Dzhaparova, ha dichiarato che “qualsiasi piano di pace che non preveda la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non è un piano sostenibile”. “La Russia ha ucciso almeno 4.600 civili in Ucraina dal 24 febbraio, inclusi 23 bambini”, ha riferito la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, sottolineando che il bilancio non tiene conto dei dati dei territori occupati dai russi.