PALERMO – Nulla di fatto all’Ars per il ddl stabilità. Dopo un’intera giornata di attesa, non c’è ancora un accordo complessivo per chiudere la manovra. Alcuni gruppi parlamentari hanno definito un maxiemendamento ma anche il governo ha il suo testo. Sintomo che ormai il centrodestra si è polverizzato e di fatto la vecchia maggioranza non c’è più. Alla ripresa della seduta, dopo tre ore di standby, il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché ha detto che il testo parlamentare è pronto, mentre non si conosce quello del governo. L’assessore all’economia Gaetano Armao ha dato la propria disponibilità a unificare i due documenti in un unico maxiemendamento.
Sulla manovra finanziaria dunque salta il banco all’Ars, dove di fatto si è creata una nuova maggioranza. Al maxi-emendamento parlamentare, che varrebbe circa 21 mln di euro, avrebbero lavorato Lega, Popolari e autonomisti, i deputati di Fi che fanno riferimento a Gianfranco Miccichè, un pezzo dell’Udc, Pd e M5s e probabilmente deputati del gruppo Misto. Fuori FdI e Db e i forzisti cosiddetti ‘ortodossi’, le cui proposte sono state inserite dal governo nel suo maxiemendamento. I due testi dovrebbero essere accorpati. Micciché ha aggiornato la seduta a domani alle 11.
“Non parteciperemo a nessuna trattativa per raggiungere l’accordo di un unico maxi emendamento alla manovra Finanziaria – dichiarano il segretario e deputato regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo e il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Nuccio Di Paola -. Non conosciamo i contenuti delle proposte del governo né di altri. Il Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle presenteranno la propria proposta con un maxi emendamento e domani deciderà l’aula”.