E’ arrivato il via libera dagli organi regionali per conferire i rifiuti nella discarica di Lentini. Il blocco, con code chilometriche dei tir con la spazzatura, aveva portato una situazione di emergenza a Catania, dove per le strade, secondo le stime del Comune, si sono accumulate oltre mille tonnellate di immondizia. L’apertura dei cancelli della discarica, domattina alle cinque nonostante la giornata festiva, comporta la possibilità che gli autocompattatori in fila da due giorni, provenienti dai quasi 150 comuni della Sicilia orientale obbligati a conferire a Lentini, potranno finalmente riversare il loro contenuto nelle vasche e ritornare nel territorio di appartenenza per riprendere la loro azione di raccolta dei rifiuti; un lavoro che secondo i tecnici per essere completato necessità di un piano straordinario che si protrarrà almeno 4/5 giorni, il tempo stimato per tornare alla normalità.
L’azione di raccolta a Catania riprenderà in tarda serata per cominciare a rimuovere anzitutto le micro-discariche che invadono le sedi stradali, in particolar modo a Picanello e San Cristoforo e le zone limitrofe al Giardino Bellini, dove sono previste le manifestazioni per il 2 giugno, Festa della Repubblica. A essere impegnate da stanotte saranno tutte e tre le aziende appaltatrici, ciascuno nel proprio lotto con un allargamento dei confini di Eco Car e Super Eco nel Centro, per accorciare il più possibile i tempi di recupero e rientro nell’ordinario.
Catania nelle ultime ore è arrivata al limite, come ha spiegato ai microfoni dei tg di Antenna Sicilia e Telecolor Roberto Bonaccorsi, sindaco facente funzioni.
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Il sindaco facente funzioni ha spiegato in dettaglio “le continue sollecitazioni agli organi regionali competenti, avviate ancor prima che la situazione degenerasse, cinque giorni addietro”. Una situazione senza precedenti, considerate anche le alte temperature di questi giorni. Ai cittadini era stato raccomandato di non bruciare assolutamente i rifiuti ed evitare di gettare altra spazzatura fino a quando non fosse ripresa la raccolta della spazzatura.
Tutto questo mentre nasce una disputa politica sul piano rifiuti della Regione. Secondo i deputati del M5s all’Ars Giampiero Trizzino e Ketty Damante “la Commissione europea boccia il piano di Nello Musumeci e chiude i rubinetti dei fondi destinati per la costruzione degli impianti di trattamento in Sicilia. Sono rischio oltre 35 milioni di euro”. Ma l’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri replica: “Mi stupisce, e non poco, che alcuni deputati regionali del Movimento 5 stelle, sempre attenti alle tematiche del mio assessorato, possano fare dichiarazioni prive di fondamento, per creare apposta allarmismi tra la popolazione. Non è vero che il piano rifiuti predisposto dalla Regione sia stato bocciato dalla Commissione europea. Da mesi dialoghiamo con il ministero della Transizione ecologica, che sta facendo le proprie valutazioni in merito. Abbiamo già fatto il primo incontro alcuni mesi fa e a breve ci rivedremo. Siamo in una fase assolutamente interlocutoria per elaborare una revisione o integrazione del piano, così come le altre Regioni italiane”.
Non è d’accordo Trizzino: “Ci sarebbe piaciuto che anziché provare a vincere il campionato di arrampicata sugli specchi, difendendo l’indifendibile, il governo Musumeci si fosse impegnato a correre ai ripari, ammettendo le enormi lacune del piano rifiuti segnalate dalla Commissione europea, che hanno portato l’istituzione Ue a dichiarare il piano ‘non conforme’ alla direttive sull’economia circolare, mancante ‘di una descrizione chiara e dettagliata… delle misure per conseguire gli obiettivi’ e senza ‘una stima dei costi futuri per il sistema dei rifiuti previsto’. Se questa non è una bocciatura… Anzi, per la precisione questa è la terza bocciatura del piano che arriva dopo quella del ministro Costa nel 2018 e del Cga nel 2021, a conferma che Musumeci e la gestione dei rifiuti sono due rette parallele”.