Un clima disteso e all’insegna della “collaborazione”. I ragazzi sono usciti generalmente sollevati e distesi dopo la seconda prova scritta della maturità che aveva gettato da giorni molti nello sconforto. Secondo un sondaggio “a caldo” effettuato dal portale Skuola.net subito dopo la fine della prova – intervistando 500 maturandi – quasi tutti (94%) confermano che la traccia conteneva quasi completamente, se non addirittura del tutto, argomenti approfonditi assieme all’insegnante. Non solo. In base a quanto raccontano gli studenti, infatti, gli stessi docenti delle materie di indirizzo non avrebbero lesinato aiuti e suggerimenti ai propri alunni nel corso della prova: il 51% dice che il proprio insegnante ha dato una mano a chiunque ne avesse bisogno; a cui va aggiunto un altro 16% secondo cui il docente avrebbe, sì, aiutato ma facendo qualche preferenza. Solo una minoranza (33%) si è imbattuta in un professore inflessibile nelle vesti di commissario d’esame.
Ma c’è anche chi, tra i prof, ha voluto anticipare perlomeno i temi attorno cui sarebbero ruotate le tracce in preparazione. Quasi 1 intervistato su 2 riporta che il proprio docente si sarebbe “lasciato sfuggire” qualcosa ben prima dell’inizio dell’esame: per il 33% si è trattato di qualche indiscrezione sugli argomenti candidati a comparire nei compiti, mentre per il 10% la fuga di notizie è stata ancor più consistente, avendo dato dettagli addirittura sui possibili contenuti delle tracce. Era perciò inevitabile che, alla fine, la stragrande maggioranza dei maturandi – oltre 8 su 10 – abbiano promosso la seconda prova che per la maggioranza è stata più che fattibile. Non è mancato certo chi ha trovato complessa la propria traccia, come gli studenti di un liceo delle Scienze Umane di Roma che si sono trovati davanti lo spunto della globalizzazione.
“Ma dopo un momento di smarrimento iniziale, hanno iniziato a scrivere”, ha confidato il presidente della commissione, Danilo Vicca. Laddove non sono arrivate le conoscenze acquisite, è intervenuta la più classica delle soluzioni. Circa un terzo degli intervistati confessa, infatti, di aver copiato parti del compito: il 16% ricorrendo ad appunti e foglietti, il 10% facendosi passare le soluzioni dai vicini di banco, il 6% cercando pericolosamente su Internet. Confermate, infine, pure le indiscrezioni circolate durante la mattina sugli spunti più gettonati nelle varie scuole d’Italia. Un esempio su tutti, l’autore protagonista della versione di latino al liceo Classico: la coppia Seneca-Tacito sembra aver spopolato, monopolizzando le scelte dei docenti; con il primo (Seneca) nettamente in vantaggio, essendo stato menzionato da oltre la metà dei “diplomandi” classici. Tra gli altri nomi caldi, anche Cicerone, Quintiliano e Apuleio.