CATANIA – Un 33enne di Valverde è stato arrestato per atti persecutori e lesioni personali. La Procura di Catania ha fatto luce sulle violenze fisiche e psicologiche nei confronti dell’ex fidanzata non solo nel periodo della loro relazione, tra l’estate del 2019 e quella del 2021, ma anche dopo la fine del rapporto; con un crescente accanimento, a partire da un incontro casuale avvenuto nel maggio scorso, allo scopo di riallacciare la relazione.
Numerosi episodi avrebbero costretto la donna a subire la folle e ingiustificata gelosia del giovane, che in diversi casi l’ha colpita con pugni e calci, lanciandole contro qualsiasi oggetto trovasse a portata di mano. Non sarebbero mancate “le trappole” ordite dal 33enne, che in un’occasione, dopo aver convinto la donna a una riappacificazione e col pretesto di un giro in macchina, avrebbe arrestato improvvisamente la marcia dell’auto, picchiandola con schiaffi e pugni solo perché aveva cambiato la propria foto del profilo di WhatsApp, procurandole lesioni tali che avrebbero indotto l’indagato stesso ad accompagnarla in ospedale.
In un’altra circostanza l’avrebbe convinta a raggiungerlo a casa dicendole di sentirsi male, salvo poi a scaraventare la donna sul letto, colpirla con pugni in testa, prenderla per il collo nel tentativo di soffocarla e non riuscendo a concludere l’azione solo perché lei, riuscita a svincolarsi, aveva tentato di fuggire a bordo della sua auto.
In un’altra occasione, ingelosito perché la fidanzata aveva parlato con alcuni suoi amici, l’avrebbe colpita con un calcio alle gambe facendola cadere a terra e poi, afferrandola per i capelli e rimettendola in piedi, l’avrebbe fatta salire in lacrime sull’auto degli stessi amici, che l’hanno accompagnata in ospedale, laddove poco dopo si sarebbe presentato impettito pure il 33enne, inibendo la donna dal riferire le cause reali delle lesioni.
Dopo qualche mese di assenza, in seguito a un incontro occasionale avvenuto in un bar di Zafferana lo scorso mese di maggio, sarebbe tornato alla carica. Uno stillicidio di messaggi con i quali l’uomo non solo l’avrebbe minacciata costantemente di morte ma le avrebbe chiesto al contempo di tornare insieme: “Non ti fare vedere perche’ ti scasso, … adesso ho solo voglia di alzarti le mani pesantemente e scaricare tutta l’ansia che mi hai trasmesso;…devi tornare con me perché altrimenti, se ti vedo per strada, ti scasso di botte e ti ammazzo con le mie mani, giuro che lo faccio!”.
A questo si aggiungono pedinamenti, raid in strada e persecuzioni con appostamenti nei pressi del negozio in cui la ex lavora.
Il 33enne è stato portato nel carcere etneo di Piazza Lanza.