PALERMO – E’ morto dentro l’auto di un amico che stava tentando di portarlo in ospedale perché era stato colto da malore. Akeem Oluwashegun Omolade, 39enne attaccante nigeriano arrivato fino alla serie A con la maglia del Torino, per anni bandiera della lotta al razzismo nel calcio, è morto questa mattina nel mercato storico di Ballarò in via Martoglio. Gli amici hanno chiamato i sanitari del 118 che hanno constatato la morte.
Il corpo era dentro una Peugeot. I carabinieri indagano e la Procura ha disposto l’autopsia per cercare di chiarire le cause della morte. Da giorni l’ex calciatore aveva dolore a una gamba, più volte nell’ultima settimana si sarebbe sottoposto a controlli in ospedale, senza però riuscire ad avere una diagnosi certa. L’ennesimo esame avrebbe dovuto farlo proprio in mattinata, ma non ha fatto in tempo.
Sul corpo il medico legale non ha trovato segni di violenza. Dal 2000 al 2017 ha giocato nelle squadre di calcio a Treviso, nel Torino, nel Novara, nella Reggiana, nel Gela, nel Barletta e poi Mazara, Ribera chiudendo la carriera nell’Altofonte. Partito dalla serie A un brutto infortunio lo aveva costretto a giocare nelle categoria minori. Chiusa la carriera il calciatore è rimasto a Palermo e per qualche anno ha lavorato anche in eventi musicali.
“Era molto ben voluto – raccontano gli amici -. Era una persona sempre disponibile. Ha fatto tanto bene in questi anni Omalade Akeem. In questi giorni era affaticato e aveva dolori alla gamba. Questa mattina un amico lo stava portando in ospedale quando si è sentito male. L’amico ha chiamato i soccorsi , ma per l’ex calciatore non c’è stato nulla da fare”. Nel 2001, al suo esordio con la maglia del Treviso, è stato bersaglio di una durissima contestazione degli ultras, che per protestare contro il suo ingresso in squadra ritirarono gli striscioni. La settimana dopo, in segno di solidarietà, tutta la squadra è entrata in campo con il volto dipinto di nero.