PALERMO – “Dopo i ballottaggi si riuniranno a Roma i leader del centrodestra. Ho detto alla mia leader Giorgia Meloni, che ringrazio per la tenacia la perseveranza e la passione con cui ha difeso la mia ricandidatura, se al tavolo nazionale il mio nome dovesse risultare divisivo sono pronto a fare un passo di lato”. Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci nel corso di una conferenza stampa convocata a Palermo per rendere note le sue decisioni in vista delle prossime elezioni regionali che si svolgeranno a novembre. “Sono un presidente scomodo – ha aggiunto – in una terra che finge di voler cambiare. Credo ancora nel primato della politica e nel valore dell’unità della coalizione di centrodestra, ho iniziato a fare politica a 20 anni come consigliere comunale, l’unità del centrodestra per me è un valore e va tutelato”.
Lunedì scorso Musumeci, dopo l’ennesima polemica all’interno della coalizione di centrodestra sollevata da un’intervista del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che aveva ribadito la sua contrarietà a una ricandidatura di Musumeci, aveva detto di essere pronto “a togliere il disturbo”. “Ho ricevuto centinaia di messaggi da tutte le forze politiche, anche da esponenti di opposizione, in tanti mi hanno esortato a non arrendermi, a non darla vinta, a non mollare. Li ringrazio per il loro affetto, ma ricordo che la mia non è una resa, non mi sono ai arreso nella mia vita pubblica e privata tranne una volta quando il Padre eterno ha voluto chiamarsi mio figlio”, ha aggiunto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “Non so cosa sia la parola resa e neanche la voglia di mollare perché io non mi dimetto, ho un impegno col popolo siciliano che ho assunto quando mi ha eletto 5 anni fa e lo farò fino all’ultimo giorno. Servirò il popolo siciliano nei suoi legittimi interessi rimanendo con la schiena dritta, con la stessa integrità morale e con lo stesso entusiasmo fino all’ultimo giorno. Andrò in giro per la Sicilia a inaugurare nuove opere, aprire nuovi cantieri”.
“Mi chiedono – ha aggiunto – se voglio o se ho chiesto alla Meloni un posto il Parlamento a Roma. Io rispondo che non svendo la mia terra e il mio popolo per un posto nel Parlamento nazionale. Sono di un’altra pasta. O vengo messo nelle condizioni di raccogliere, nei prossimi cinque anni, assieme ai partiti della coalizione, quello che abbiamo seminato, altrimenti mi metto da parte. Non accetto compromessi, la Meloni non ha mai proposto un baratto del genere. Lei conosce bene la mia moralità e io conosco bene la sua fermezza”. “In quest’ultimo anno ho subito attacchi indicibili dal fuoco amico, preoccupato più a delegittimare il presidente della Regione che ad attaccare le opposizioni. Ho avuto ottimi rapporti con i segretari dei partiti della coalizione fino a qualche mese fa. Pur risultando vincente in tutti i sondaggi ad opera di istituti nazionali degli ultimi sei mesi, in tutti quelli possibili, in tutti gli scenari possibili elettorali che mi danno vincente, eppure per alcuni miei alleati rimango un presidente divisivo e ricevo attacchi, è un paradosso nella terra dei paradossi”.
“Il centrodestra – ha proseguito Musumeci – non si è mai riunito attorno a un tavolo per decidere sulla candidatura alla Regione Siciliana. Ha parlato qualcuno a livello regionale ma il tavolo non si è mai costituito. Ora siamo prossimi alla costituzione del tavolo nazionale per il quale si è atteso il ballottaggio delle amministrative, mi sembrava il momento giusto per dire alla leader del mio partito Giorgia Meloni che se dovesse alla costituzione del tavolo, trovare difficoltà di unità sul mio nome può disporre della mia rinuncia, sono pronto a fare un passo di lato. Per me l’unità del centrodestra arriva prima di ogni altra legittima aspirazione Meloni ha apprezzato la mia disponibilità, ma si è chiesta assieme a me il perché, la ragione per la quale dovrei fare un passo indietro. E’ una riposta che solo gli altri possono dare”. Alla domanda dei cronisti su quale potrebbe essere un possibile candidato alla sua eventuale successione Musumeci ha risposto: “Secondo me il nome migliore, quello vincente, più accreditato e più conosciuto è Nello Musumeci e lo dico senza interesse di parte”.