PALERMO – Operazione antimafia nominata ‘Navel’ in uno dei mandamenti storici di Cosa nostra a Palermo, quello di Santa Maria di Gesù. Coinvolto anche il clan di Villagrazia. I carabinieri del Ros hanno arrestato 24 persone, accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina e trasferimento fraudolento di valori.
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Le indagini avrebbero svelato un rapporto molto stretto tra i componenti del clan e alcuni imprenditori nel settore della distribuzione alimentare che avrebbero messo a disposizione della mafia le proprie imprese. Per i titolari di due attività è scattata la misura interdittiva del divieto di esercizio dell’attività di commercio. Sono state ricostruite numerose estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti. Il denaro riscosso veniva utilizzato per il sostentamento delle famiglie dei carcerati. Gli uomini del mandamento avrebbero progettato, come ricostruito da intercettazioni e indagini sul territorio, un’estorsione ai danni di una impresa edile che stava eseguendo lavori nel quartiere, ma con sede a Villagrazia.
Dalle indagini sono emerse l’imposizione di una fornitura di bevande ai titolari di una sala ricevimenti; una rapina ai danni di un rappresentante di orologi; il cosiddetto cavallo di ritorno con riferimento alla restituzione di un’auto rubata al congiunto di un uomo ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa di Palermo Centro; l‘ingerenza nelle fasi organizzative, gestionali ed esecutive di una festa rionale. Gli affiliati si sarebbero, addirittura occupati degli aspetti della logistica e della sicurezza urbana, dalle modalità di chiusura delle strade, alle modalità di somministrazione degli alcolici. Sarebbero, infine, stati avviati contatti con un noto cantante neomelodico, al fine di concordarne la partecipazione alla manifestazione, poi sfumata a causa del diniego dell’autorizzazione da parte della questura di Palermo.
L’ordinanza di custodia cautelare (21 in carcere e tre ai domiciliari) è stata emessa dal gip di Palermo su richiesta della locale Dda. Diversi nuclei familiari dei soggetti interessati dalla misura sono risultati percettori del “reddito di cittadinanza”.
Questi gli indagati: in carcere sono stati portati i palermitani Giovanni Adelfio, 58 anni, Mario Adelfio, 65 anni, Salvatore Adelfio, 30 anni, Dario Algeri, 28 anni, Salvatore Binario, 39 anni, Mariano Calascibetta, 46 anni, Gioacchino Cardella, 53 anni, Salvatore Freschi, 46 anni, Giovanni La Mattina, 33 anni, Angelo Lombardo, 43 anni, Gaetano Lombardo, 41 anni, Massimo Mancino, 45 anni, Salvatore Profeta, 22 anni, Girolamo Rao, 49 anni, Rosario Rizzuto, 64 anni, Ignazio Traina, 61 anni, Antonio Viviano, 51 anni, Sandro Capizzi, 41 anni, detenuto, Francesco Guercio, 43 anni detenuto. Ai domiciliari Samuele Immesi, 23 anni, Antonino Lucera, 45 anni, Monica Meli, 37 anni. Due sono ricercati.