GELA (CALTANISSETTA) – E’ di otto arresti e sette mezzi pesanti sequestrati il bilancio di un’operazione di polizia effettuata a Gela nell’ambito di un procedimento penale in cui ai 14 indagati vengono contestati diversi episodi quali combustione e sversamento illecito di rifiuti, ricettazione e violazione di sigilli.
[fvplayer id=”46″]
In relazione ai fatti contestati, il Gip del Tribunale di Gela ha sospeso anche autorizzazioni, licenze, concessioni per il trasporto e la trattazione a qualunque titolo dei rifiuti nei confronti della società coinvolta. Gli indagati, oltre ad essere attivi nello smaltimento illecito dei rifiuti, riuscivano a trarre importanti profitti attraverso un secondo canale di lucro, derivante dalla rivendita del materiale ferroso ricavato dai cumuli di rifiuti dati alle fiamme; per tali fatti sono state elevate contestazioni provvisorie per il reato di ricettazione, anche nei confronti di un imprenditore operante nel territorio di Niscemi. Disposto pure il sequestro di alcuni mezzi pesanti utilizzati, senza le dovute autorizzazioni, per il trasporto e l’abbandono del materiale di scarto proveniente da attività agro-industriali su un fondo privato, dove tra l’altro era stata allestita la discarica abusiva. Sul posto sono state trovate tracce di metalli pesanti e di amianto. Gli uomini del Commissariato di Gela si sono avvalsi della collaborazione dell’Arpa.
“L’aria è resa quotidianamente irrespirabile dalle fumarole e le conseguenze di questi eco reati a lungo andare sono devastanti, sotto tutti i punti di vista”, ha detto il sindaco Lucio Greco. “Si fa man mano più chiaro – ha continuato il sindaco di Gela – il quadro, estremamente grave, dello smaltimento illecito di rifiuti pericolosi nel nostro territorio. Tutto veniva accatastato e dato alle fiamme in un’area rurale di contrada Passo di Piazza, con danni all’ambiente e alla salute indicibili e incalcolabili. Il grido che si alza dalla collettività, non solo gelese, è forte”.
“La misura è colma, è un fenomeno che va arginato e sconfitto, e i cosiddetti ‘padroncini’ vanno individuati e assicurati alla giustizia – ha proseguito -. Per questo, nel complimentarmi ancora una volta con le forze dell’ordine e con la Procura per il modo in cui stanno portando avanti le indagini, smantellando pian piano questa rete criminale che inquina e distrugge, voglio ringraziarli a nome di tutti. A nome di chi ama il territorio nel quale viviamo e si spende per la sua tutela, promozione e valorizzazione; a nome di adulti e bambini che non ne possono più di aprire le finestre e di intossicarsi con fumi ed esalazioni tossiche e nocive”.