“La nuova attrattiva turistica per Catania si chiama il ‘tour della munnizza’. Un cammino che parte dal viale Mario Rapisardi e, districandosi tra le tantissime strade-discariche del quartiere, finisce nel cuore del corso Indipendenza. Un percorso a ostacoli dove bisogna schivare nell’ordine vecchi copertoni, materassi, mobili sacchetti di plastica, materiale di risulta. L’ostacolo finale si trova in via Nervesa della Battaglia dove una enorme mostruosità impedisce perfino il transito dei pedoni. Il tutto reso è possibile grazie all’assoluta mancanza di controlli che hanno reso questa parte della città una terra di nessuno dove chiunque può lasciarci quello che vuole”. Il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, chiede alle istituzioni di “fermare questo degrado che sembra non avere mai fine”.
“Bisogna garantire nella zona tra il viale Rapisardi e il corso Indipendenza un sistema di videosorveglianza adeguato. Non è più tollerabile che migliaia di famiglie debbano assistere ogni giorno ad uno spettacolo tanto pietoso. Non solo, oggi bisogna chiedersi pure cosa succederà quando si verificheranno i consueti temporali estivi? Con i tombini letteralmente intasati dai rifiuti si assisteranno agli abituali allagamenti aggiungendo problemi su problemi”.
Un’altra denuncia, l’ennesima sul dramma dei rifiuti, arriva dal presidente del comitato “CataniaNostra” Andrea Cardello: “Spazzatura data alle fiamme e la città che si trasforma nella terra dei fuochi. In attesa di capire come si possa attivare una raccolta degna di questo nome, in tutti i quartieri della città, soprattutto la sera, vengono appiccati incendi ai sacchetti di plastica nel tentativo criminale di eliminare il problema. Peccato che questa soluzione sia altamente rischiosa per l’intera collettività. Ho raccolto personalmente tante segnalazioni da parte di cittadini preoccupati. I falò vengono appiccati nel giro di pochi secondi e tengono sotto scacco intere strade con i residenti che non possono far altro se non chiamare i vigili del fuoco. Le proteste ormai non si contano e la gente è stufa di questa situazione. In molti casi spuntano perfino cartelli fai-da -te che invitano i vandali a rispettare la città”.