“Se ho mai pensato a ritirarmi? La porta è aperta. E’ una delle opzioni normali. Ma fino a oggi non ho bussato a quella porta. Non ho sentito di pensare a questa possibilità. Ma forse questo non vuol dire che dopodomani comincio a pensarci. In questo momento sinceramente no”. Sull’aereo che lo riporta in Italia dal Canada, papa Francesco si concede per circa 45 minuti ai cronisti al seguito, parlando delle sue possibili dimissioni. “Non credo che io possa andare con lo stesso ritmo dei viaggi di prima – riconosce -. Credo che alla mia età e con questa limitazione devo risparmiare un po’ per poter servire la Chiesa. O al contrario pensare alla possibilità di farmi da parte. Non è una catastrofe, no. Si può cambiare papa. Si può cambiare, non c’è problema”.
“Anche questo viaggio è stato un po’ il test – osserva Francesco -. E’ vero che non si può fare viaggi in questo stato. Devo forse cambiare un po’ lo stile, diminuire, pagare i debiti dei viaggi che ancora devo fare. Risistemare. Ma sarà il Signore a dirlo, la porta è aperta, questo è vero. Credo che devo limitarmi un po’ con questi sforzi. L’intervento chirurgico al ginocchio non va. Nel mio caso i tecnici dicono di sì, ma c’è il problema dell’anestesia che ho subito 10 mesi fa, sei ore di anestesia e ancora ci sono le tracce. Non si gioca, non si scherza con l’anestesia, e per questo si pensa che non è del tutto conveniente”.
“Ma io cercherò di continuare a fare dei viaggi ed essere vicino alla gente, perché credo che è un modo di servire – aggiunge -. La vicinanza. Ma più di questo non mi viene di dire. Speriamo. Sì potrei ritirarmi. E’ una vocazione: che il Signore dica. Il gesuita cerca di fare la volontà del Signore. Anche il papa gesuita deve fare lo stesso. Quando il Signore parla, se il Signore ti dice vai avanti, tu vai avanti, se il Signore ti dice vai all’angolo, te ne vai all’angolo. Ma è il Signore che comanda. Quindi quello che il Signore dica. Il Signore può dire dimettiti. E’ il Signore che comanda. Il mio successore? Questo è lavoro dello Spirito Santo. Io non oserei mai pensare”.